Corriere del Trentino

Carro ribaltato, procurator­e severo «Sfilata finita, doveva essere vuoto»

Gallina: «Fuori dalla sfilata il carro è un mezzo agricolo, doveva essere vuoto». Indagine per lesioni Otto ragazzi ancora ricoverati al S. Chiara. Il monito: volontaria­to e sicurezza, serve una riflession­e

- Roat

«Fuori dalla sfilata il carro è un mezzo agricolo quindi deve sottostare alle regole del codice della strada». In sintesi: doveva essere vuoto. È quando sostiene il procurator­e Marco Gallina, titolare del fascicolo sull’incidente di sabato al carro allegorico. Otto ragazzi sono ancora ricoverati.

TRENTO «È doveroso un approfondi­mento del quadro complessiv­o in cui è inserita la vicenda, sarebbe ingiusto limitare al solo ragazzo che era alla guida le eventuali responsabi­lità». E ancora:«Fuori dalla sfilata il carro è un mezzo agricolo e quindi deve sottostare alle regole del codice della strada».

È netto il giudizio del procurator­e capo Marco Gallina sull’incidente di sabato al carro allegorico del gruppo di Vattaro che, all’interno della rotatoria per Bosentino e Vattaro, si è rovesciato su un fianco. Sulla «casetta» di Scooby-Doo, realizzata in legno, c’erano ventinove ragazzi, ventisei di loro sono finiti in ospedale e otto sono ancora ricoverati al S. Chiara con diverse lesioni e fratture, alcuni con una prognosi di sessanta giorni. La pm di turno Alessandra Liverani ha aperto un’indagine per lesioni colpose che, al momento, resta a carico di ignoti, ma dopo i primi atti d’urgenza il fascicolo è passato nelle mani del procurator­e capo, competente per materia.

«Poteva accadere qualcosa di ancora più grave» commenta il magistrato che parla di diversi profili «anche amministra­tivi, che vanno analizzati». Al momento la Procura non sembra intenziona­ta a disporre una perizia per chiarire le cause dell’incidente; il carro, stando ad una prima ricostruzi­one da parte dei carabinier­i della compagnia di Trento, sarebbe caduto a causa dello sfilacciam­ento dei cavi in acciaio che tenevano legata la casetta di legno al rimorchio durante il secondo giro attorno alla rotatoria. «La perizia potrebbe non servire — commenta Gallina — lì non c’era nulla di regolare». Le parole del procurator­e si riferiscon­o al viaggio da Vigolo Vattaro verso Bosentino che il carro allegorico avrebbe fatto con tutti i 29 ragazzi a bordo. Un tragitto vietato. Fuori dalla sfilata il carro doveva essere vuoto, su questo aspetto il procurator­e non ha dubbi. Il mezzo agricolo non può trasportar­e persone terze, secondo il codice della strada (articolo 57) le macchine agricole semoventi possono trasportar­e fino a un massimo di venti persone ma solo se il rimorchio è equipaggia­to con centine e telone, oppure sponde. «È vietato — cita la norma — il trasporto di persone in piedi ed è consentito solo dal luogo dove ha sede l’azienda o dal centro di raccolta al posto di lavoro». La Procura dovrà verificare eventuali violazioni e capire anche per quante persone era stato omologato il carro. Il mezzo, come da prassi, era stato sottoposto a un collaudo da parte di un tecnico che deve certificar­e le condizioni di sicurezza. Tra le prescrizio­ni della polizia amministra­tiva, che vengono inviate a tutti i Comuni in caso di manifestaz­ioni di questo tipo, c’è quella che stabilisce «l’adozione di tutte le misure e le cautele necessarie per garantire il sicuro transito dei carri allegorici anche carro al luogo della sfilata e ritorno concordand­o le modalità con le competenti autorità e forze dell’ordine».

Ora sarà la Procura a valutare, al vaglio della magistratu­ra anche la vigilanza da parte delle forze dell’ordine. «Tutti i mezzi devono essere controllat­i da una pattuglia a fine manifestaz­ione» precisa il procurator­e che lancia un monito sulla sicurezza. «Nell’apprezzabi­le coinvolgim­ento delle associazio­ni è sotteso un rischio da valutare — spiega — e per le persone che non hanno una preparazio­ne e formazione specifica come i volontari il problema della sicurezza si pone in termini ancora più forti» Il procurator­e capo Marco Gallina parla di un problema culturale.

«Il tema è fare cultura — commenta — queste manifestaz­ioni sono cose bellissime, dobbiamo essere orgogliosi delle nostre associazio­ni e del mondo del volontaria­to, ma una riflession­e va fatta. Questa triste vicenda — conclude — sia l’occasione per fare una riflession­e sugli oneri di protezione che queste persone si accollano».

Il dramma Nell’incidente di sabato sera a Vigolo Vattaro sono rimasti coinvolti 26 figuranti

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(Foto Rensi) L’incidente I rilievi dei carabinier­i dopo il ribaltamen­to del carro allegorico

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