Piscina, Uez vota la terza ipotesi «Compatibile»
Centro natatorio, l’assessore Uez indica la sua scelta: sabato confronto in maggioranza
«Costruiamo il centro natatorio e valutiamo, tra 5-6 anni, se chiudere le altre piscine in base alla situazione economica». Questa la posizione dell’assessore comunale Tiziano Uez.
TRENTO Un orientamento condiviso, ancora, non c’è. Ma l’assessore comunale allo sport Tiziano Uez fa capire, senza tanti giri di parole, di aver già individuato la «sua soluzione». Dopo il secondo confronto in giunta sul documento elaborato da Cassa del Trentino relativo al futuro centro natatorio cittadino (ieri l’esecutivo guidato da Alessandro Andreatta è entrato un po’ più nel dettaglio dell’analisi da cento pagine firmata dagli esperti della società), l’assessore ammette di preferire, tra le tre ipotesi sul tavolo, la terza. Quella di mediazione tra l’impianto «basic» da 8,8 milioni e la maxi-struttura da 14 milioni. Con piattaforma da 5 metri (e non da dieci) e con la creazione, a livello cittadino, di due poli natatori — a Gardolo e alle Ghiaie —, chiudendo le piscine indoor di Manazzon e Madonna Bianca e potenziando i lidi esterni.
«Personalmente — dice Uez — sono a favore dell’ipotesi 3». Per un motivo su tutti: i costi di gestione più bassi rispetto alle altre due soluzioni prospettate da Cassa del Trentino. Aspetto, questo, che fin dall’inizio è stato in cima alle priorità dell’assessore. «La domanda fondamentale — osserva Uez — è questa: quale sarà la situazione tra 5-6 anni, quando l’impianto sarà pronto?». A prescindere dal tipo di centro che verrà indicato, infatti, il taglio del nastro non si avrà prima del 2021. E se la scelta cadesse sulle strutture più grandi, si dovrebbe attendere anche qualche anno in più. «Francamente — ammette l’assessore — sono convinto che tra 5-6 anni il mondo sarà diverso rispetto a quello attuale. Ma non in senso positivo: credo che si andrà incontro a un peggioramento della situazione. Onestamente, non credo che tra qualche anno si assisterà a un nuovo boom economico, che permetta di guardare con tranquillità a costi di gestione alti o all’apertura di strutture che presentano costi importanti». Un’analisi non proprio ottimistica. «Spero di sbagliarmi» si affretta ad aggiungere Uez, anche se dal tono si capisce che la precisazione è quasi di maniera. «È la prima volta — rincara la dose l’assessore — che assistiamo a una generazione che retrocede rispetto alla precedente».
Terza via, dunque. Con chiusure annesse? Su questo, Uez mette le mani avanti. E prospetta una scaletta diversa: «Si può procedere, per ora, alla costruzione del nuovo centro natatorio con piattaforma da 5 metri. Poi, quando l’impianto sarà pronto, si potrà valutare la situazione economica e sulla base di quell’analisi decidere cosa fare. Mi spiego: se tra 5-6 anni il momento economico permetterà di tenere aperta una piscina in più, allora si potrà fare. Se invece i conti non lo consentiranno, sarà la stessa popolazione a invocarne la chiusura».
La questione, in ogni caso, non è ancora arrivata al punto decisivo. Dopo il confronto in giunta, la maggioranza comunale si prepara ad affrontare il tema nell’incontro fissato dal sindaco per sabato a Palazzo Thun.