Landini difende il contratto Bene Sanifonds
Il segretario della Fiom e la staffetta generazionale: «L’abbiamo prevista, ma la pensione sia anticipata»
«Se Sanifonds è meglio, ben venga». Così Maurizio Landini sul fondo trentino.
TRENTO «Abbiamo sottoscritto un accordo innovativo, che difende la contrattazione nazionale. Quanto abbiamo ottenuto vale per tutti, anche le misure su welfare e sanità integrativa». Maurizio Landini ha illustrato ieri durante l’attivo regionale della Fiom-Cgil il nuovo contratto dei metalmeccanici-industria, che interessa un milione di lavoratori in Italia, di cui quasi 9.000 in Trentino e 6.000 in Alto Adige. La piattaforma, ne è convinto il segretario generale, non entra in conflitto con il progetto locale, intercategoriale di Sanifonds: «Se il fondo potrà dare più prestazioni di quello nazionale, ben venga» afferma. Prioritario, per Landini, è ora «difendere i diritti di tutti i lavoratori» attraverso il referendum promosso dalla Cgil. «Il governo — aggiunge — fissi subito la data del voto per votare su voucher e appalti».
Landini, ospite nella sala circoscrizionale della Clarina a Trento, sottolinea il carattere innovativo del contratto siglato lo scorso 26 novembre con Federmeccanica. Riguardo al welfare, la piattaforma prevede un aumento per ciascun lavoratore di 450 euro nel triennio: 100 a giugno 2017, 150 a giugno 2018, 200 a giugno 2019. Aumenta inoltre il contributo a carico dell’azienda sulla previdenza complementare per i non inscritti a un fondo pensione chiuso, come Laborfonds. Esperienza locale fra l’altro elogiata dallo stesso segretario.
Dal primo ottobre tutti i lavoratori verranno iscritti a un fondo sanitario integrativo che garantirà i familiari e coprirà i periodi di cassa integrazione, la malattia e i 12 mesi dopo il licenziamento. Le imprese pagheranno 156 euro l’anno per dipendente. L’adesione sarà automatica per tutti coloro che non sono già iscritti a un altro fondo complementare. Da Sanifonds, dunque, che già stenta a decollare, potrebbero sfilarsi anche i metalmeccanici. «Il lavoratore potrà confrontare le prestazioni e scegliere a quale strumento aderire» precisa Manuela Terragnolo, segretaria provinciale, presente assieme al collega altoatesino Fabio Parrichini.
A Trento Landini è venuto anche per dare una spinta alla partecipazione referendaria. «Cancellare i voucher è un atto di civiltà — dice il segretario a proposito del primo quesito —. Serve una legge che regoli il vero lavoro occasionale, che non può essere una forma di sfruttamento, limitandone l’uso a determinate categorie, per precise tipologie di lavoro, in un massimo di 40 giorni l’anno».
Il secondo quesito riguarda l’abrogazione delle norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti, introdotte dalla riforma Fornero del 2012. La Cgil vuole dare «gli stessi diritti a chi lavora in un’azienda committente, appaltatrice o in subappalto». «Difendiamo — riprende — l’occupazione di milioni di lavoratori e la loro retribuzione nei casi di cambi appalto, ma anche gli imprenditori seri che vogliono fare il proprio lavoro, contro una malavita organizzata che prende pezzi interi dell’economia reale».
Il segretario della Fiom nazionale chiude con una battuta sulla staffetta generazionale, strumento che la Provincia intende potenziare ulteriormente: «Nel contratto nazionale viene qualificata. Ma la vera staffetta è diminuire l’età pensionabile. Non serve fare l’università per capire che così si abbassa la disoccupazione giovanile».