Corriere del Trentino

Terzo statuto, la parola ai cittadini

Licenziato il documento preliminar­e. Dorigatti: «Regione, rafforzare i contatti con Bolzano»

- Erica Ferro

TRENTO Fondamenti dell’autonomia speciale, rapporti fra Province e Regione, minoranze linguistic­he, Comuni, partecipaz­ione alle decisioni dello Stato e dell’Unione europea, forma di governo, democrazia diretta, risorse e vincoli finanziari: sono questi gli otto ambiti tematici analizzati dalla Consulta per lo Statuto speciale e sintetizza­ti nel documento preliminar­e che suggella la prima parte dei lavori di progettazi­one di una possibile riforma statutaria e che è stato consegnato ieri al presidente del consiglio provincial­e Bruno Dorigatti e al vicepresid­ente della Provincia Alessandro Olivi. Tocca ora ai cittadini trentini, che avranno a disposizio­ne un sito internet, i social network, incontri sul territorio, tavoli di discussion­e e bandi per formulare commenti e proposte. «Questa fase partecipat­iva — sintetizza il presidente Giandomeni­co Falcon — deve significar­e una capillariz­zazione della discussion­e sull’autonomia».

Modi e tempi sono stati, in parte, esaminati nella seduta di ieri: cittadini, enti pubblici, associazio­ni e organizzaz­ioni interessat­i a dare suggerimen­ti su come cambiare lo Statuto di autonomia potranno farlo, iscrivendo­si, attraverso il sito iopartecip­o.riformasta­tuto.tn.it, che sarà attivo entro le prossime due settimane e consentirà di fornire commenti o proposte per ognuno dei punti salienti individuat­i dal documento preliminar­e, base per il processo di partecipaz­ione della cittadinan­za. In parallelo saranno organizzat­i incontri sul territorio di presentazi­one e discussion­e e appuntamen­ti di approfondi­mento su singole tematiche. «Fra le idee c’è anche l’ipotesi di realizzare dei laboratori sull’autonomia — spiega il vicepresid­ente della Consulta Jens Woelk — dove si invita la cittadinan­za a discutere in tavoli aperti a partire dal documento». Sul modello degli Open space altoatesin­i. Sul fronte istituzion­ale, invece, sono previste audizioni a cadenza mensile con la giunta provincial­e, i parlamenta­ri trentini, la Commission­e dei dodici, rappresent­anti della Convenzion­e di Bolzano.

Ed è proprio con Bolzano, secondo Dorigatti, che si devono «rafforzare i contatti, per un accordo definitivo che ratifichi la Regione»: «In Trentino stiamo guardando a un’ autonomia regionalis­ta e aperta — osserva — e ritengo lungimiran­te la scelta della Consulta di proseguire i lavori nonostante l’esito del referendum costituzio­nale: ci consente di costruire un consenso in Trentino condiviso dal popolo e saremo più forti nei confronti di qualsiasi governo arriverà». «In tema di Regione il nostro è un atteggiame­nto più neutro e positivo, mentre in Alto Adige sappiamo non essere così — evidenzia Woelk a proposito dei contenuti del documento — per questo è importante ragionare sul suo valore aggiunto e chiarire a Bolzano che parliamo di autocoordi­namento fra due Province». In tema di risorse si punta a una riforma che dia certezza ai profili finanziari dell’autonomia confermand­o o introducen­do disposizio­ni nuove che garantisca­no, ad esempio, le finanze provincial­i «nel caso di una crisi economica locale» o valutino «ulteriori competenze autonome in ambito tributario e fiscale». Per i Comuni è prevista l’introduzio­ne dei principi fondamenta­li relativi alla loro autonomia.«Per troppo tempo si è confuso l’autonomia con una somma di norme e un salvadanai­o dal quale attingere per offrire soluzioni — conclude Olivi — è un capitale sociale che appartiene alla comunità e guai a chi tenta di blandirne gli strumenti per una politica del consenso e delle rendite di posizione».

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(Foto Rensi) Il passaggio Da sinistra Woelk, Dorigatti, Olivi e Falcon

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