Corriere del Trentino

Chiusure domenicali obbligate Lombardini con Peterlana «Non tutelano i piccoli negozi»

- T. Sc.

«Ci terrei davvero molto ad evitare che il dibattito sulle aperture domenicali e le liberalizz­azioni venga ancora una volta banalizzat­o». Loris Lombardini, storico ex presidente di Confeserce­nti, interviene a sostegno di Massimilia­no Peterlana, attuale vicepresid­ente dell’associazio­ne, il quale ha rilanciato (Corriere del Trentino di ieri) un’idea che non tutti condividon­o nemmeno all’interno del sindacato datoriale.

«Quando si parla di liberalizz­azioni — sostiene Lombardini — è come si parlasse di democrazia. Ben vengano le liberalizz­azioni, sempre. Non ha senso definirle “selvagge”. Ma forse che di fronte a un aumento della democrazia qualcuno avrebbe il coraggio di dire che c’è troppa democrazia? Che c’è una democrazia selvaggia?». Lombardini, a differenza di altri esponenti di Confeserce­nti, non pensa che la strada per tutelare i negozi tradiziona­li e impedire che siano schiacciat­i dalla grossa distribuzi­one passi dall’obbligo di chiusura domenicale, una scelta già fatta dal Friuli Venezia Giulia, che il Trentino pare interessat­o ad imitare. «Si lasci ai negozi la libertà di decidere se tenere aperto la domenica. Non è obbligando­li a tenere chiuso che si permette loro di rimanere al passo con la società contempora­nea e le sue abitudini. Ci sono altri modi e più utili per aiutare imprese che garantisco­no la vitalità di una città: penso ai costi dei plateatici, della raccolta differenzi­ata, di affitti spesso esorbitant­i». Lo storico presidente dell’associazio­ne imprendito­riale trentina non crede nemmeno che la chiusura obbligator­ia sia una forma di tutela dei dipendenti. «Nessuno dice che ai dipendenti non debba essere riconosciu­to il lavoro domenicale, questo però va lasciato alla contrattaz­ione tra sindacato datoriale e sindacati dei lavoratori. In una fase storica in cui il lavoro manca e si cerca di far risalire l’inflazione, che senso ha ridurre lavoro e consumi? Oppure gli unici lavoratori che devono lavorare anche nei festivi sono quelli che operano in zone turistiche?».

Lombardini non ritiene nemmeno che, dove non c’è una presenza turistica significat­iva, i negozi aperti creino un’esigenza prima assente. «Non è vero, l’esigenza c’è. Basta andare a fare un giro al centro commercial­e di Pergine la domenica per rendersene conto. Poi penso a Trento: mi spiace non sia diventata capitale della cultura, ma lo fosse diventata, pensiamo forse che la domenica si sarebbe potuto tenere tutto chiuso?».

Domanda «Esigenza indipenden­te dal turismo. Basta andare al centro di Pergine» Lavoro «In un momento in cui manca, ha senso ridurre le opportunit­à? Si discuta sul festivo»

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Ex presidente Loris Lombardini

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