Confesercenti, Villotti tenta la mediazione
Confesercenti, parla Villotti. In discussione le chiusure «imposte», sul modello Friuli
«Dobbiamo trovare una mediazione fra il mercato e la vivibilità». Il presidente di Confesercenti, Renato Villotti, prova a trovare un punto di equilibrio interno all’associazione sulle aperture domenicali.
TRENTO A fronte delle tensioni interne a Confesercenti Trento, rispetto all’atteggiamento da tenere sul tema delle aperture festive, il presidente Renato Villotti afferma: «Dobbiamo trovare una mediazione fra il mercato e la vivibilità».
Ad accendere il dibattito era stato il vicepresidente dell’associazione, Massimiliano Peterlana, che sabato era intervenuto sul tema: «Si potrebbero tenere aperte tutte le attività alla domenica e pure nei festivi se, per gli imprenditori, ci fosse un costo del lavoro accettabile». La presa di posizione era sembrata strana ai sindacati del terziario che in queste settimane stanno lavorando con l’assessore Alessandro Olivi per proporre una limitazione (una decina di chiusure festive all’anno, sul modello del Friuli Venezia Giulia) e che ricordano come Confesercenti nazionale nel 2014 avesse dato vita una campagna pro-chiusure. Inoltre all’interno della categoria le idee sono diverse: «Commercianti del Trentino» spingerebbe per limitazioni.
«Stiamo parlando fra di noi — fa sapere Villotti — il tema è aperto. Il fatto è che il mercato fa le sue regole e quindi dobbiamo adeguarci, all’interno della globalizzazione e della full competition. Ma d’altro canto non possiamo ignorare il lamento che arriva dalle piccolissime e piccole imprese che noi rappresentiamo». Ci si chiede: un negozio gestito da una o due persone, per quanto tempo può andare avanti senza mai chiudere?
«Ogni tanto — prosegue Villotti — lo stop in qualche festività potrebbe esserci. Anche perché con le festività aperte è vero che si lavora di più e magari si fa qualche assunzione, ma che ci sia più guadagno è tutto da vedere. D’altro canto però la posizione di Peterlana e Lombardini (Loris, il past president che ha difeso la posizione più liberista, ndr) è altrettanto giusta. Se una regolamentazione delle aperture festive può prevedere regole per le città turistiche, Trento, ad esempio, può essere considerata turistica? A Pergine, a Trento nord la domenica è un delirio. Un soggetto come Poli come fa a dire che chiude? Credo serva una mediazione fra le due istanze, tenendo in mente che con questo consumismo sfrenato non si va da nessuna parte».