Cremonesi rilegge i grandi conflitti «Tragiche analogie»
Degnan, vice ambasciatrice, ha inaugurato il corso di storia americana dell’ateneo
TRENTO «L’Italia è spesso soggetta a ondate migratorie e anche in questo caso la sta gestendo in maniera molto umana. Credo che abbiamo la possibilità di imparare dal modo in cui voi state affrontando il fenomeno». A mostrare tutto questo interesse per la modalità con cui l’Italia sta tentando di fronteggiare un problema di portata continentale non è l’esponente di un piccolo staterello che sorge lungo una linea di confine soggetta al transito di migranti, bensì Kelly Degnan, vice ambasciatrice degli Stati Uniti in Italia.
La diplomatica statunitense ha inaugurato ieri il nuovo corso sperimentale di Storia americana della Scuola di studi internazionali che prende il via nell’ambito dell’offerta didattica 2016-2017 della laurea magistrale in European and international studies. Il corso «The United States in the world» si concentrerà sul ruolo degli Stati uniti nel mondo nel periodo compreso tra il 1898 e il 2012 e, in particolare, sulla guerra ispano-americana per Cuba, sulla creazione dell’impero americano, sul wilsonismo e la prima guerra mondiale, la Depressione, la seconda guerra mondiale e la Guerra fredda. Il corso è promosso e sostenuto dall’Ufficio per gli affari pubblici dell’ambasciata americana in Italia, dall’Associazione italiana per gli studi nordamericani (Aisna) e dal Centro studi americani (Csa) di Roma.
«Ci siamo accorti che negli ultimi anni le cattedre universitarie dedicate alla cultura e alla storia americane stavano diminuendo, soprattutto per ragioni legate a carenze di fondi» spiega Degnan. «Così ci siamo attivati per capire come avremmo potuto promuoverne l’insegnamento, per raccontare la nostra storia e spiegare quali sono i nostri valori — prosegue la diplomatica — L’università di Trento, con i professori Vallortigara e Foradori, è stata la prima a rispondere». Secondo Degnan il corso permetterà inoltre di «sostenere e rinvigorire i rapporti già buoni che esistono tra i nostri Paesi» anche in un periodo di profondi mutamenti e timori: «Certamente con una nuova presidenza potrebbero esserci dei cambiamenti ma sono sicura che i legami tra Stati Uniti e Italia, non solo economici, continueranno — prosegue la vice ambasciatrice — Siamo uniti anche nella lotta al terrorismo, a Daesh in Iraq, su cui ci siamo già confrontati potendo beneficiare della professionalità delle forze armate italiane che hanno grande esperienza». Trump, però, resta al centro del dibattito dividendo favorevoli e contrari a interventi e dichiarazioni. Degnan, però, rassicura con un sorriso: «Siamo una democrazia e continueremo ad esserlo».