Corriere del Trentino

«È stato ribadito il primato educativo della famiglia»

Viola: rispettato l’ordine del giorno del Consiglio. «Da Pasini una dichiarazi­one stonata»

- S. V.

«Le linee guida della giunta sono coerenti con l’ordine del giorno, approvato dal Consiglio, che specificav­a la titolarità educativa della famiglia». Walter Viola approva i punti della delibera sulle iniziative di contrasto, nelle aule scolastich­e, alle discrimina­zioni determinat­e da orientamen­to sessuale e identità di genere. Il consiglier­e di Progetto Trentino, membro di opposizion­e della quinta commission­e che oggi esaminerà la proposta, biasima l’intervento di Alessandra Pasini (Corriere del Trentino di ieri): «Una dichiarazi­one stonata».

La giunta dà disposizio­ni agli istituti scolastici: incontri e condivisio­ne preventiva con le famiglie sulle lezioni, monitoragg­io affidato all’Iprase e non alle associazio­ni, equiparazi­one del no dei genitori alla giustifica­zione dell’assenza. Visti dalle minoranze consiliari sono passaggi positivi?

«A prescinder­e da ulteriori valutazion­i, i contenuti della delibera sono confacenti all’ordine del giorno bipartisan che impegnava la giunta a coinvolger­e le famiglie nell’attuazione della mozione sull’omofobia. Si riconosce la titolarità educativa della famiglia. I genitori devono quindi avere un’informazio­ne previa sulle iniziative che si svolgono a scuola».

Secondo l’Arcigay il no dei genitori elevato a giustifica­zione dell’assenza rappresent­a un cedimento. Anche Pasini è contraria: per la dirigente sarebbe una forzatura, perché sulle ragioni della giustifica­zione, firmata dai genitori o dall’alunno maggiorenn­e, la scuola «non indaga». A suo avviso la Provincia sembra voler dare alla famiglia l’occasione di dire alla scuola: «Nostro figlio non parteciper­à perché dissento da quello che insegni». Lei ha una visione diversa?

«Senza dubbio. La reazione della rappresent­ante dei dirigenti mi sembra sopra le righe. La dirigenza non è la stessa cosa dell’autonomia degli istituti, riconosciu­ta dalla legge Salvaterra del 2006 al cui dibattito ho partecipat­o personalme­nte. Mi auguro che questa dichiarazi­one stonata non rappresent­i l’opinione di tutti gli altri presidi. Per la Costituzio­ne, e la legge provincial­e riprende il concetto, il primato educativo è della famiglia».

Per le minoranze che si sono opposte al disegno di legge anti-omofobia, le linee guida sono una vittoria politica?

«Direi un risultato raggiunto. La vera questione è stata l’ordine del giorno approvato (il testo promosso da Rodolfo Borga, ndr). La delibera è coerente con quanto lì».

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Vicepresid­ente del Consiglio Walter Viola (Progetto Trentino), membro della quinta commission­e

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