Corriere del Trentino

«L’aspettavo a casa per pranzo ma mia figlia non è mai arrivata»

Il papà della donna: «Sono disperato». Gli avvocati: collega seria

- M. R.

TRENTO «Sono disperato, non riesco a capacitarm­i di quel che è successo. L’aspettavo a casa, avevo preparato il pranzo. Ma non tornava mai, il pranzo era pronto e lei non rispondeva al cellulare. Allora ho preso la macchina e le sono andato in contro». La scena a cui Bruno Campadelli, il papà di Cristina ed ex sindaco di Taio, si è trovato davanti ieri è una di quelle che non dovrebbe mai presentars­i davanti agli occhi di un padre. Si è trovato sul posto dell’incidente in cui ha perso la vita la sua figlia. «È la cosa peggiore per un genitore perdere un figlio», dice.

Cristina Campadelli aveva 44 anni. Dopo diverso tempo trascorso lontano dalla val di Non, a Roma, era da poco tornata in Trentino. Avvocato, aveva studiato fuori provincia e lavorato per oltre dieci anni nella capitale. «Non era sposata, ora viveva in famiglia» raccontano i compaesani che ieri si sono stretti attorno alla famiglia (Cristina lascia anche un fratello). Campadelli era una stimata profession­ista e da circa due anni lavorava a Cles presso lo studio dell’avvocato Torresani.

«Siamo rimasti tutti sgomenti — dice Andrea de Bertolini, presidente dell’Ordine — Alcuni colleghi l’hanno vista stamattina (ieri, ndr) in udienza. La collega Flavia Torresani è davvero addolorata: l’ha salutata ieri a mezzogiorn­o prima che tornasse a casa. Ma poi è successo quel che è successo». Civilista, iscritta all’Ordine di Roma, Campadelli era comunque conosciuta a Trento: «Era una persona che notavi per la cortesia, l’entusiasmo e la competenza, tutte caratteris­tiche tipiche di una profession­ista molto motivata e appassiona­ta nel suo lavoro. Cristina era una collega seria, impegnata, capace, brava», conclude de Bertolini.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy