Areale, ecco il «decalogo» del Pd «Strade e verde, oneri da alzare Inseriamo cooperative e scuole»
Sostegno pieno a Caramaschi. Bassetti: «L’unicità della gestione è cruciale»
BOLZANO Garantire quote di cubatura per le coop. Alzare gli oneri di urbanizzazione primaria per investimenti su strade e verde. Inserire scuole destinate ai 4.000 futuri abitanti del quartiere. E ancora: ottenere garanzie su teleriscaldamento, bonifica, varietà edilizia. Sono i punti principali del documento elaborato dal Pd sull’Areale ferroviario. «Sosteniamo con forza l’accelerazione impressa dal sindaco Renzo Caramaschi e vogliamo contribuire al confronto sui contenuti» spiega Carlo Bassetti. Il vicesindaco Christoph Baur, che due mesi fa aveva espresso pesanti riserve sul bando, rimane sotto osservazione. «Non esiste un caso Baur — assicura Juri Andriollo —, lui come tutta la giunta sarà giudicato sui risultati».
Per la prima volta da decenni l’assessorato comunale all’urbanistica è uscito dall’area oggi rappresentata dal Pd. Una staffetta, quella con la Svp, non indolore: tra gli architetti di area Pd e il nuovo assessore Christoph Baur i rapporti non sono idilliaci (punto dolente il presunto «scarso coinvolgimento»). E al di là del recente chiarimento tra il vicesindaco e Caramaschi sul bando per l’areale, il Pd prova a riprendersi il centro della scena. Lo strumento scelto è un documento in 11 punti sull’Areale, redatto dal gruppo di lavoro «dem» (Juri Andriollo, Carlo Azzolini, Carlo Bassetti, Paolo Berlanda, Rosita Izzo, Stefano Fattor, Peter Morello, Stefano Pagani, Chiara Pasquali, Michele Stramandinoli). Il punto di partenza ribadisce la posizione del sindaco, in contrasto con i desiderata della Svp cittadina. «Lo sviluppatore deve essere un unico soggetto, altrimenti le Ferrovie si tireranno indietro — avverte Bassetti — Solo così regge la sostenibilità dell’operazione. Il resto è filosofia». Ciò premesso, anche il Pd propone una serie di «integrazioni» alla società di gestione Arbo.
Il primo aspetto riguarda la quota (dal 15% al 35% delle 1.200 nuove abitazioni) destinata all’edilizia agevolata. «Per ora — si legge nel documento — non è prevista esplicitamente una quota destinata alla cooperazione. Si ritiene invece fondamentale destinare anche ad essa una quota nell’Areale, per garantire la mixité sociale e per tutelare la riuscita commerciale dell’operazione». Il secondo punto riguarda le urbanizzazioni primarie, con i 35 milioni previsti per la viabilità e il verde pubblico. «Tali importi appaiono a una prima analisi sottostimati» scrive il Pd. Il terzo punto è collegato: chiarire esattamente gli oneri a carico dell’investitore che si aggiudicherà il bando, a partire da quelli relativi agli espropri. Quarta richiesta: rafforzare la partecipazione creando un urban center aperto ai cittadini, dove trovare le informazioni sull’operazione.
La quinta idea riguarda le urbanizzazioni secondarie: per ora sono previste solo la piscina, il polo culturale e il centro anziani, ma il Pd vuole anche «scuole di vario ordine e grado a beneficio dei 4.000 nuovi abitanti». Il sesto punto riprende le paure espresse dalla Svp, dando però una risposta diversa. «Avere uno sviluppatore unico — si legge — non deve significare un’unica tipologia costruttiva, un unico progettista, un’unica impresa esecutrice. Garantire la varietà edilizia è un dovere dell’amministrazione, così come suo interesse è non negare a priori la partecipazione di imprese e progettisti locali all’esecuzione dei progetti». Richiesta numero sette: va chiarito cosa inserire al posto di quel centro commerciale «assorbito» nel quadrante Benko.
Con gli ultimi quattro punti si invocano infine garanzie su teleriscaldamento (allacciamento all’inceneritore), bonifica (timore per l’impennata dei costi), stazione intermodale («lo scalo dei bus deve andare sotto la stazione dei treni e non rimanere nel sito provvisorio di via Renon») e Autorità di gestione. «C’è tempo per inserire tali integrazioni nell’accordo di programma — conclude Bassetti —. Se i partner di coalizione hanno altre idee, siamo pronti a sfidarli in un confronto che sarà positivo per tutti».