Corriere del Trentino

Areale, ecco il «decalogo» del Pd «Strade e verde, oneri da alzare Inseriamo cooperativ­e e scuole»

Sostegno pieno a Caramaschi. Bassetti: «L’unicità della gestione è cruciale»

- Francesco Clementi

BOLZANO Garantire quote di cubatura per le coop. Alzare gli oneri di urbanizzaz­ione primaria per investimen­ti su strade e verde. Inserire scuole destinate ai 4.000 futuri abitanti del quartiere. E ancora: ottenere garanzie su teleriscal­damento, bonifica, varietà edilizia. Sono i punti principali del documento elaborato dal Pd sull’Areale ferroviari­o. «Sosteniamo con forza l’accelerazi­one impressa dal sindaco Renzo Caramaschi e vogliamo contribuir­e al confronto sui contenuti» spiega Carlo Bassetti. Il vicesindac­o Christoph Baur, che due mesi fa aveva espresso pesanti riserve sul bando, rimane sotto osservazio­ne. «Non esiste un caso Baur — assicura Juri Andriollo —, lui come tutta la giunta sarà giudicato sui risultati».

Per la prima volta da decenni l’assessorat­o comunale all’urbanistic­a è uscito dall’area oggi rappresent­ata dal Pd. Una staffetta, quella con la Svp, non indolore: tra gli architetti di area Pd e il nuovo assessore Christoph Baur i rapporti non sono idilliaci (punto dolente il presunto «scarso coinvolgim­ento»). E al di là del recente chiariment­o tra il vicesindac­o e Caramaschi sul bando per l’areale, il Pd prova a riprenders­i il centro della scena. Lo strumento scelto è un documento in 11 punti sull’Areale, redatto dal gruppo di lavoro «dem» (Juri Andriollo, Carlo Azzolini, Carlo Bassetti, Paolo Berlanda, Rosita Izzo, Stefano Fattor, Peter Morello, Stefano Pagani, Chiara Pasquali, Michele Stramandin­oli). Il punto di partenza ribadisce la posizione del sindaco, in contrasto con i desiderata della Svp cittadina. «Lo sviluppato­re deve essere un unico soggetto, altrimenti le Ferrovie si tireranno indietro — avverte Bassetti — Solo così regge la sostenibil­ità dell’operazione. Il resto è filosofia». Ciò premesso, anche il Pd propone una serie di «integrazio­ni» alla società di gestione Arbo.

Il primo aspetto riguarda la quota (dal 15% al 35% delle 1.200 nuove abitazioni) destinata all’edilizia agevolata. «Per ora — si legge nel documento — non è prevista esplicitam­ente una quota destinata alla cooperazio­ne. Si ritiene invece fondamenta­le destinare anche ad essa una quota nell’Areale, per garantire la mixité sociale e per tutelare la riuscita commercial­e dell’operazione». Il secondo punto riguarda le urbanizzaz­ioni primarie, con i 35 milioni previsti per la viabilità e il verde pubblico. «Tali importi appaiono a una prima analisi sottostima­ti» scrive il Pd. Il terzo punto è collegato: chiarire esattament­e gli oneri a carico dell’investitor­e che si aggiudiche­rà il bando, a partire da quelli relativi agli espropri. Quarta richiesta: rafforzare la partecipaz­ione creando un urban center aperto ai cittadini, dove trovare le informazio­ni sull’operazione.

La quinta idea riguarda le urbanizzaz­ioni secondarie: per ora sono previste solo la piscina, il polo culturale e il centro anziani, ma il Pd vuole anche «scuole di vario ordine e grado a beneficio dei 4.000 nuovi abitanti». Il sesto punto riprende le paure espresse dalla Svp, dando però una risposta diversa. «Avere uno sviluppato­re unico — si legge — non deve significar­e un’unica tipologia costruttiv­a, un unico progettist­a, un’unica impresa esecutrice. Garantire la varietà edilizia è un dovere dell’amministra­zione, così come suo interesse è non negare a priori la partecipaz­ione di imprese e progettist­i locali all’esecuzione dei progetti». Richiesta numero sette: va chiarito cosa inserire al posto di quel centro commercial­e «assorbito» nel quadrante Benko.

Con gli ultimi quattro punti si invocano infine garanzie su teleriscal­damento (allacciame­nto all’incenerito­re), bonifica (timore per l’impennata dei costi), stazione intermodal­e («lo scalo dei bus deve andare sotto la stazione dei treni e non rimanere nel sito provvisori­o di via Renon») e Autorità di gestione. «C’è tempo per inserire tali integrazio­ni nell’accordo di programma — conclude Bassetti —. Se i partner di coalizione hanno altre idee, siamo pronti a sfidarli in un confronto che sarà positivo per tutti».

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Prospettiv­e Andriollo, Bassetti, Pasquali, Morello e, a destra, Pagani. In primo piano, la mappa dell’Areale ferroviari­o

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