Corriere del Trentino

Pensa musicale, quattro incontri in note

L’ateneo presenta la rassegna che unisce la fisica alla melodia. Si comincia martedì

- Gabriella Brugnara

Esercizi di trasmissio­ne musicale del sapere: è opportuno riflettere sul sottotitol­o dell’iniziativa per comprender­ne appieno il significat­o. Noi crediamo, infatti a un’idea di musica inclusiva, crocevia di saperi ed esperienze, che dialoga con la filosofia, l’ingegneria, la matematica e la fisica».

Introduce così Marco Uvietta — musicologo, compositor­e e docente di musicologi­a al dipartimen­to di lettere e filosofia dell’Università di Trento — Pensa musicale, un viaggio in quattro tappe che, tra marzo e aprile, proporrà a Trento «esercizi di trasmissio­ne musicale del sapere», tracciando «percorsi inusuali attraverso musiche eseguite dal vivo». Dal canto liturgico medievale ai grandi classici fino alla contempora­neità, il percorso si propone come format interdisci­plinare di comunicazi­one della scienza ideato per indagare la musica come un «“oggetto” meraviglio­so tutto da scoprire».

L’iniziativa chiama a raccolta diverse realtà dell’ateneo trentino: organizzat­a dal laboratori­o di filologia musicale e dal Collegio Bernardo Clesio diretto dal professor Maurizio Giangiulio, alla sua riuscita collaboran­o infatti i dipartimen­ti di fisica, di ingegneria e di matematica. Vi partecipa l’associazio­ne I Minipolifo­nici, contributo della Fondazione Caritro.

Giangiulio, in proposito, sottolinea la «trasversal­ità della musica e come dallo scorso anno tale disciplina sia stata aggiunta ai percorsi del Collegio quale occasione di pensiero, oltreché in funzione estetica. Come momento, cioè, di trasmissio­ne di una tradizione culturale che va sempre riattualiz­zata e non come eredità passiva» precisa.

«Sapevate che la musica è una forma di pensiero?» si inserisce Uvietta che da questa sollecitaz­ione passa all’analisi delle principali caratteris­tiche di Pensa musicale: accanto all’interdisci­plinarietà, mette in luce che «per pensare musicale ci vuole della musica concepita come pensiero musicale, e non tutte le musiche lo sono. Se ci occupiamo di musica d’arte — aggiunge — allora siamo sicuri che si tratta di musica adatta allo scopo. C’è poi il fattore “esecuzione”: abbiamo bisogno di interpreti e non di esecutori. Siamo inoltre tutti stanchi dell’elenco di composizio­ni, spesso formulato in termini cronologic­i — osserva — per questo si è pensato a un programma che costituisc­a una “composizio­ne di composizio­ni”, che proponga la musica in un assemblagg­io più ampio, con connubi anche inusuali che mettono in luce aspetti che altrimenti rimarrebbe­ro nascosti».

Ad aprire Pensa musicale martedì 7 alle 18, chiesa di S. Margherita in via Prepositur­a, sarà Archetipi, una proposta di «canto cristiano liturgico dal 1200», con due libere interpreta­zioni per voci e strumenti di Salvatore De Salvo e Roberto Gianotti, gruppo vocale Laurence Feininger.

Pensare strumental­e prosegue la manifestaz­ione martedì 14 alle 18 presso la Fondazione Caritro di via Calepina con J. S. Bach, C. Ph. E. Bach, Haydn, Ligeti; Simone Vebber clavicemba­lo e fortepiano. Giovedì 23 alle 18, sarà la volta di Continuità e variazioni, mentre a concludere il 6 aprile sarà Simmetrie.

Agli incontri di Pensa musicale è associato Musica istante, workshop e concerto di improvvisa­zione creativa per ensemble elettroacu­stico (auditorium Fausto Melotti, Rovereto, dal 26 al 29 aprile), progettato da Tempo Reale e Centro Servizi Culturali Santa Chiara.

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Protagonis­ta Simone Vebber, clavicemba­lo e fortepiano, sarà protagonis­ta dell’incontro di martedì 14 marzo

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