Pensa musicale, quattro incontri in note
L’ateneo presenta la rassegna che unisce la fisica alla melodia. Si comincia martedì
Esercizi di trasmissione musicale del sapere: è opportuno riflettere sul sottotitolo dell’iniziativa per comprenderne appieno il significato. Noi crediamo, infatti a un’idea di musica inclusiva, crocevia di saperi ed esperienze, che dialoga con la filosofia, l’ingegneria, la matematica e la fisica».
Introduce così Marco Uvietta — musicologo, compositore e docente di musicologia al dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento — Pensa musicale, un viaggio in quattro tappe che, tra marzo e aprile, proporrà a Trento «esercizi di trasmissione musicale del sapere», tracciando «percorsi inusuali attraverso musiche eseguite dal vivo». Dal canto liturgico medievale ai grandi classici fino alla contemporaneità, il percorso si propone come format interdisciplinare di comunicazione della scienza ideato per indagare la musica come un «“oggetto” meraviglioso tutto da scoprire».
L’iniziativa chiama a raccolta diverse realtà dell’ateneo trentino: organizzata dal laboratorio di filologia musicale e dal Collegio Bernardo Clesio diretto dal professor Maurizio Giangiulio, alla sua riuscita collaborano infatti i dipartimenti di fisica, di ingegneria e di matematica. Vi partecipa l’associazione I Minipolifonici, contributo della Fondazione Caritro.
Giangiulio, in proposito, sottolinea la «trasversalità della musica e come dallo scorso anno tale disciplina sia stata aggiunta ai percorsi del Collegio quale occasione di pensiero, oltreché in funzione estetica. Come momento, cioè, di trasmissione di una tradizione culturale che va sempre riattualizzata e non come eredità passiva» precisa.
«Sapevate che la musica è una forma di pensiero?» si inserisce Uvietta che da questa sollecitazione passa all’analisi delle principali caratteristiche di Pensa musicale: accanto all’interdisciplinarietà, mette in luce che «per pensare musicale ci vuole della musica concepita come pensiero musicale, e non tutte le musiche lo sono. Se ci occupiamo di musica d’arte — aggiunge — allora siamo sicuri che si tratta di musica adatta allo scopo. C’è poi il fattore “esecuzione”: abbiamo bisogno di interpreti e non di esecutori. Siamo inoltre tutti stanchi dell’elenco di composizioni, spesso formulato in termini cronologici — osserva — per questo si è pensato a un programma che costituisca una “composizione di composizioni”, che proponga la musica in un assemblaggio più ampio, con connubi anche inusuali che mettono in luce aspetti che altrimenti rimarrebbero nascosti».
Ad aprire Pensa musicale martedì 7 alle 18, chiesa di S. Margherita in via Prepositura, sarà Archetipi, una proposta di «canto cristiano liturgico dal 1200», con due libere interpretazioni per voci e strumenti di Salvatore De Salvo e Roberto Gianotti, gruppo vocale Laurence Feininger.
Pensare strumentale prosegue la manifestazione martedì 14 alle 18 presso la Fondazione Caritro di via Calepina con J. S. Bach, C. Ph. E. Bach, Haydn, Ligeti; Simone Vebber clavicembalo e fortepiano. Giovedì 23 alle 18, sarà la volta di Continuità e variazioni, mentre a concludere il 6 aprile sarà Simmetrie.
Agli incontri di Pensa musicale è associato Musica istante, workshop e concerto di improvvisazione creativa per ensemble elettroacustico (auditorium Fausto Melotti, Rovereto, dal 26 al 29 aprile), progettato da Tempo Reale e Centro Servizi Culturali Santa Chiara.