Corriere del Trentino

Zangola, tetto crollato Ingegnere nel mirino

La sentenza del tribunale contabile. Condotta colposa, risarcimen­to da 200.000 euro

- M. R.

Ingegnere nei guai per il tetto crollato al noto locale dei vip, la Zangola, ricavata nella piana di Nambino a 1.550 metri di quota. Distrutta da un incendio doloso nel 2007, aveva riaperto a fine 2011. A febbraio 2014 la nuova chiusura per rischio di crollo: la struttura era collassata per un cedimento del tetto appena rifatto. Un presunto «errore di ricostruzi­one» (la tesi dell’Asuc di Fisto, proprietar­ia della struttura) che aveva portato il caso in tribunale. Nei guai in relazione alla vicenda, come progettist­a e direttore dei lavori, un ingegnere che dovrà pagare 200.974 euro.

TRENTO Prosegue la travagliat­a vicenda di malga Zangola, la discoteca dei vip ricavata nella piana di Nambino a 1.550 metri di quota. Distrutta da un incendio doloso nel 2007, aveva riaperto alla fine del 2011. A febbraio 2014 la nuova chiusura per rischio di crollo: la struttura era collassata per un cedimento del tetto appena rifatto. Un presunto «errore di ricostruzi­one» (questa la tesi dell’Asuc di Fisto, proprietar­ia della struttura) che aveva portato il caso dapprima sul tavolo del tribunale ordinario, poi davanti alla Corte dei Conti. Ora la sentenza (di primo grado) che riconosce una parte di responsabi­lità erariale in capo all’ingegnere responsabi­le del progetto.

Le abbondanti nevicate e un deposito di neve sul tetto da poco rifatto. Questa la situazione che avrebbe portato a un crollo struttural­e. In particolar­e sotto la lente d’ingrandime­nto erano finiti i giunti delle capriate, cioè delle travature triangolar­i della copertura. Elementi architetto­nici che, secondo l’accusa, sarebbero stati sottodimen­sionati.

Nei guai in relazione alla vicenda, come progettist­a e direttore dei lavori, era finito l’ingegner Gastone Cominotti che, rappresent­ato dagli avvocati Joseph Masé e Alessandro Urciuoli, ha sempre respinto ogni accusa sostenendo di non essere stato incaricato di occuparsi dei calcoli statistici delle strutture in legno. Il crollo, secondo la tesi difensiva espressa in passato, sarebbe dovuto alle abbondanti nevicate.

Una tesi che non convinceva la contropart­e, l’Asuc (Amministra­zione separata degli usi civici) di Fisto, rappresent­ata nella vicenda dall’avvocato Luigi Olivieri. Né la Procura regionale che ha promosso ricorso con atto di citazione per un presunto danno erariale. Si è registrato inoltre l’intervento, ad adiuvandum, dell’Asuc.

La sentenza della sezione giurisdizi­onale per il Trentino Alto Adige per la sede di Trento della Corte dei Conti è dello scorso gennaio. Il pronunciam­ento, depositato da poco, dichiara inammissib­ili le domande proposte, in via autonoma, dall’Asuc di Fisto. Per il merito, condanna l’ingegner Cominotti al pagamento in favore dell’Asuc di 200.974 euro (si aggiungono spese di giudizio e di perizia).

Il danno che sarebbe derivato dal problema struttural­e della malga, calcolato in totale (quindi comprensiv­o dei rimborsi dei canoni di locazione da parte dell’Asuc al gestore che aveva in affitto la discoteca), sarebbe di 309.190 euro circa. Non andrebbe però tutto in capo all’ingegnere: a Cominotti, infatti, andrebbe solo una quota della responsabi­lità del 65%. L’atto parla di «condotta gravemente colposa». L’eventuale responsabi­lità in capo alla ditta esecutrice dell’opera sarà da quantifica­re in fase civile. In quest’ambito una causa è già pendente. Questo lo status della vicenda al momento, ma non è da escludere un’impugnazio­ne della sentenza di primo grado.

Avendo la Corte dei Conti ora stabilito un difetto di giurisdizi­one per la richiesta dell’Asuc di vedersi rifusi anche i compensi profession­ali percepiti dall’ingegnere, spetterà alla stessa Asmministr­azione degli usci civici, rappresent­ata da Massimo Ferrazza, una valutazion­e sull’opportunit­à di procedere in fase civile.

Spin off Legata alla vicenda è una causa civile per la definizion­e del ruolo dei costruttor­i

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