Corriere del Trentino

Troppe sofferenze Quindici Rurali sotto osservazio­ne

- E. Orf.

TRENTO Guardando i bilanci 2015 delle banche italiane, l’Ufficio studi di Mediobanca ha stilato una lista di 114 istituti, circa un quinto del totale, che ha crediti deteriorat­i netti che superano il valore del patrimonio tangibile. Nel gruppo figurano 15 Casse rurali trentine che, come indica il Sole 24 ore, hanno «il semaforo rosso del rischio sofferenze». Due consideraz­ioni preliminar­i: in molti casi si tratta di istituti che hanno già impostato o portato a termine fusioni, in secondo luogo Cassa centrale banca sta organizzan­do una nuova cessione di Npl (non performing loans) da 500 milioni di euro da concluders­i entro luglio 2017.

Al primo posto, fra le banche trentine, Cassa rurale Valli di Primiero e Vanoi, con un rapporto del 246,3% (i crediti deteriorat­i netti sono dunque due volte e mezzo il patrimonio tangibile), banca già oggetto di un intervento del Fondo comune. A seguire Cr Valle dei laghi (244,7%) assorbita da Cr Alto Garda, come del resto Cr Mori Brentonico (239,3%). Poi c’è la banca che preoccupa tutti, vale a dire Cr Rovereto, con 234,5%, su cui il sistema è già intervenut­o, ma che avrà bisogno di un ulteriore aiuto (chiude il bilancio 2016 con una perdita di 8 milioni).

Cr Adamello Brenta ha un 161,2%; Rurale Giudicarie Valsabbia ha un 141,8%; Cr Pinetana Fornace presenta un 141,6% (si è fusa nella Cr Alta Valsugana). A seguire Cr di Pinzolo con 140,3%. Poi ci sono Cr Mezzocoron­a con un 126,4% e Cr Lavis con 120,8%, istituti che di recente hanno dato l’ok alla loro futura fusione. Segue Cr Aldeno (fusa in Cr Trento) con 116,3%. Cr Isera (116%) si fonderà in Cr Bassa Vallagarin­a e ha già messo in conto una cessione di Npl per 6 milioni. Poi c’è Cr Valsugana e Tesino con il 111,3% (avviata a una fusione in Bassa Valsugana) e poi Cr Val di Fassa e Agordino (108,5%) e a chiudere Cr Levico (con il 100,2) già fusa in Cr Alta Valsugana. Le banche trentine sono in buona compagnia: ci sono anche Raiffeisen Nova Levante (119,6%) e Cassa di risparmio di Bolzano (116%).

Futuro Molti istituti hanno già portato a termine fusioni o cederanno Npl

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