Ecco il rock psichedelico Max Pain and the Groovies sul palco del Sudwerk
Dopo l’incendiaria data trentina, la band dello Utah di stanza a Brooklyn che va sotto il nome di Max Pain and The Groovies è pronta a calcare le scene sudtirolesi con una tappa al Sudwerk di via Hofer alle 21 del 30 marzo.
La formula è semplice quanto efficace: rock ’n’ roll sfrontato dalle tinte psichedeliche, quasi proto-punk. La storia della formazione da manuale: un concerto d’esordio memorabile in quel di Salt Lake City che ha portato il nome del quintetto (Slave, Kalboy, Max Pain, Dimebag e Tcoy) di bocca in bocca e poco dopo in un sudatissimo e sgangherato tour d’altri tempi attraverso Utah, Colorado, Nevada e Idaho.
La fama di animali da palcoscenico cresce una data dopo l’altra grazie a show memorabili senza effetti speciali, pura energia, e infine arrivano i primi guadagni decenti per potersi permettere una torneé in giro per il resto degli Stati Uniti, fino a che, oltre al pubblico anche la criti-ca indipendente si accorge di loro. Nel 2013 il primo esplosivo eponimo EP autoprodotto che li ca-tapulta in cima alla lista dei nomi da tenere d’occhio della nuova scena psych-rock; infine l’agognato esordio sulla lunga distanza dal sapore rétro, Electro Cosmic, che apre loro le porte del mondo. Era dai tempi del debutto degli sguaiati Growlers, che un combo d’oltreoceano non incarnava così alla perfezione lo spirito del garage incrociando la psichedelia americana anni Sessanta, la grinta di certo hard rock inglese anni Settanta, una spruzzata di cosmic tedesco e un’attitudine anarchicamente e felicemente punk.
Sul palco sono travolgenti, ma se volete ascoltarli in anteprima per farvi un’idea di cosa vi aspetta in quel del Sudwerk: www.maxpainandthegroovies.bandcamp.co m L’ingresso è a offerta libera. Per informazioni: vanja@unclevanja.com.