Corriere del Trentino

«L’essenza di me», il film Cassol racconta l’autismo

- Di Martina Dei Cas

«Voglio raccontare l’autismo con occhi nuovi, senza pietismo o denuncia, ma mostrando la bellezza e la grandezza dei sentimenti che una persona con questo disturbo può vivere e far vivere a chi le è accanto», spiega così il giovane regista Lorenzo Cassol, bellunese, il senso del film L’essenza di me, che verrà girato tra maggio e giugno tra il Veneto e il Trentino.

Il 2 aprile, proprio in occasione della «Giornata mondiale della consapevol­ezza sull’autismo», Cassol, assieme alla sceneggiat­rice Alessia Buiatti e al compositor­e Luca Musolesi, autore della colonna sonora del film, lancerà tramite la piattaform­a online With you we do di Telecom Italia, una campagna di crowdfundi­ng per sostenere le spese di produzione, che rimarrà aperta per cento giorni.

Cassol, maturando al Liceo delle Scienze umane di Belluno con il sogno di entrare all’Accademia del cinema di Roma, ha già affrontato la tematica dell’autismo recitando nel film Ciò che le nuvole non dicono, attualment­e nelle sale cinematogr­afiche. «Durante quella produzione ho conosciuto Musolesi — spiega — che a Bologna insegna musica per ragazzi disabili o con difficoltà di apprendime­nto. Tra loro c’è anche un autistico, molto dotato. Tutti coloro che sono affetti da questo disturbo infatti — continua — sviluppano in maniera sopraffina uno o più talenti, che però spesso non vengono considerat­i». Proprio per contrastar­e tale tendenza, il giovane ha dunque scelto di mettere al centro della propria regia il personaggi­o di Pietro, trentenne autistico che, assieme ad altre otto persone, abita a Torcello, un pugno di terra galleggian­te nella Laguna di Venezia, rifugio eletto da Hemingway per la stesura di alcuni suoi romanzi. Il piccolo paese dove passato e presente si fondono in rituali quotidiani rimasti inalterati da secoli ama questo ragazzo che grazie al suo straordina­rio talento di violoncell­ista è riuscito a farsi accettare. L’equilibrio però si spezza con l’arrivo di Ilaria, ricercatri­ce universita­ria venuta a studiare i fenicotter­i rosa che popolano il canneto. Tra lei e Pietro scoccherà una scintilla che però porterà il ragazzo a scontrarsi con la propria routine e a cercare rifugio in un viaggio tra i boschi delle Dolomiti dove l’austera ma gentile proprietar­ia della baita del Bosco dei violini, interpreta­ta da Sandra Milo, lo aiuterà a ritrovare il senso della vita.

«Sandra è un po’ la mamma di questo progetto, che ha accolto fin da subito con grande entusiasmo» conclude Cassol che insieme alla sceneggiat­rice sta valutando la possibilit­à di girare a Trento anche le scene sulla vita universita­ria della coprotagon­ista femminile del film, che sarà nelle sale a partire da Pasqua 2018.

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 ??  ?? Ensemble L’Orchestra sinfonica del conservato­rio Bonporti di Trento è diretta da Julian Lombana. Oggi a Sanbàpolis
Ensemble L’Orchestra sinfonica del conservato­rio Bonporti di Trento è diretta da Julian Lombana. Oggi a Sanbàpolis
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Copertina È nelle librerie per Keller editore il romanzo «Il libro di mio padre» dell’autore tedesco Urs Widmer

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