Doppia preferenza di genere, niente sedute a oltranza Punti nascita, per Ottobre la giunta non fa nulla
Le sedute del 4, 5 e 6 aprile si chiuderanno come d’abitudine alle 18.30. Il disegno di legge sulla doppia preferenza di genere, oggetto dell’ostruzionismo di parte della minoranza, tornerà in aula, ma la maggioranza non ha chiesto di procedere «a oltranza», ossia tenendo il consiglio in convocazione permanente fino al voto sulla legge. Di fronte alle migliaia di emendamenti depositati e all’impossibilità di trovare una mediazione, lo strumento dell’oltranza pareva ad alcuni l’unico possibile per superare l’ostruzionismo di Civica Trentina e della Lega Nord. La maggioranza, però, non se la sente di passare alla prova muscolare. Tra gli argomenti a sfavore anche la firma in calce al ddl di Giacomo Bezzi (Fi): se si decidesse di procedere a oltranza, senza il suo via libera la proposta non potrebbe più essere ritirata, si attraverserebbe il Rubicone senza possibilità di ripensamenti e la maggioranza tentenna. Deciso anche il calendario della manovra correttiva, che arriverà in aula il 24 luglio. Il presidente Bruno Dorigatti ha ricordato poi ai consiglieri la necessità di provvedere entro settembre alla designazione del magistrato per la sezione di controllo della Corte dei Conti di Trento.
In mattinata, la quarta commissione è tornata a riunirsi per ascoltare, in merito alla petizione per la riapertura del punto nascita di Arco, il deputato Mauro Ottobre e il sindaco di Tenno Gian Luca Frizzi. Al parlamentare del Patt la ministra Lorenzin avrebbe riferito che, mentre riceve da tutti pressioni per tenere aperti i punti nascita, Trento non farebbe nulla. L’assessore Luca Zeni ha stigmatizzato l’uscita poco istituzionale del deputato.