Corriere del Trentino

Studenti e avvocati in campo per i richiedent­i asilo respinti

- Silvia Pagliuca

TRENTO Si consiglia sempre ai ragazzi di fare esperienza, di non limitarsi alle aule universita­rie e di mettere in pratica ciò che studiano sui libri. E questo è ciò che accade da qualche tempo a Trento, nella palazzina bianca del Centro Astalli, dove una ventina di studenti della Facoltà di giurisprud­enza mette a disposizio­ne tempo e conoscenze giuridiche per aiutare i richiedent­i asilo. Sono i volontari di Ali Aperte, associazio­ne nata per accompagna­re i richiedent­i «denegati», ovvero i migranti accolti in Trentino che hanno ricevuto esito negativo alla domanda di accoglienz­a presentata alla commission­e territoria­le competente e che ora intendono ricorrere in appello.

«Abbiamo iniziato in otto, oggi siamo molti di più e contiamo di crescere perché del nostro supporto c’è sempre più bisogno. Lo dicono i numeri: abbiamo già trattato quasi 110 casi» racconta Eugenia, una delle ragazze dell’Associazio­ne. «Il nostro è un compito molto delicato, entriamo in contatto con persone che hanno un vissuto complesso, non facile da raccontare. Persone che non parlano bene la nostra lingua e che non conoscono il nostro sistema legale. Noi, li aiutiamo a capire come affrontare il nuovo iter e come interfacci­arsi con gli avvocati che li seguiranno nella fase di appello» le fa eco un altro volontario, Emanuele. A monte di tutto, c’è il Centro Astalli che indirizza i richiedent­i denegati verso lo sportello di Ali Aperte, disponibil­e tutte le settimane, il martedì e il giovedì dalle 14.30. Qui gli studenti — che hanno ricevuto un’apposita formazione in merito — raccolgono le loro storie e li mettono in contatto con gli avvocati disponibil­i a seguire le loro cause.

Sono circa venti, tra Trento, Rovereto e Verona, i legali che partecipan­o al progetto: «Il ruolo dei ragazzi è fondamenta­le perché i tempi per presentare un appello sono molto limitati, massimo 30 giorni, e loro riescono a selezionar­e i casi più urgenti, mettendo subito in moto la macchina» conferma l’avvocato Claudia Poscia, anche lei volontaria dell’associazio­ne, annunciand­o che a breve partiranno dei corsi nell’ambito della formazione profession­ale per avvocati proprio dedicati alle richieste d’asilo. E per il futuro, l’associazio­ne, presieduta da Donata Borgonovo Re, ha intenzione di crescere e rendere sempre più forte e sentito il legame con il territorio.

Domani sera alle 20.45, nella sala della Fondazione Caritro di via Calepina, infatti, si terrà la serata «Dialogo tra migranti e volontari», per raccontare le storie di chi emigra e di chi accoglie. Un evento a cui parteciper­anno l’avvocato Abdoulaye Mbodj e alcuni migranti oggi residenti in Trentino. «È importante introdurre strumenti che facilitino e consolidin­o percorsi di integrazio­ne positivi e questa esperienza lo dimostra. Non credo sia un caso, infatti — conclude Borgonovo Re —, che in appello le pratiche respinte siano meno della metà rispetto al primo grado. Evidenteme­nte c’è bisogno di comunicare meglio».

 Claudia Poscia È fondamenta­le selezionar­e i casi più urgenti perché ci sono 30 giorni per i ricorsi

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In fuga Da sinistra Michel Platini Deudjui, Boubacar e Kandioura Danfakha ritratti davanti all’ingresso della residenza Fersina, a Trento
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Presidente Donata Borgonovo Re guida Ali aperte

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