Corriere del Trentino

La docente dell’università di Pisa si confronter­à a Trento con Ermes Maria Ronchi

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dialettico con la socialità rappresent­a un aspetto importanti­ssimo: non si possono avere delle buone relazioni con gli altri se non si è in grado di stare bene con se stessi. La solitudine, in tal senso, è il momento del ripensamen­to, dell’introspezi­one, dell’immergersi in un romanzo, in una musica, e trarne spunti di crescita. È lo spazio in cui a distanza si ripensano le esperienze vissute, anche con le altre persone».

Come instaurare un rapporto proficuo tra solitudine e socialità?

«Spesso siamo spinti verso una socialità forzata. Penso, ad esempio, a festività quali il Natale o Capodanno, che dovrebbero essere momenti di massima condivisio­ne e di minore fragilità, invece sono i giorni in cui si registra, fra l’altro, il maggior numero di suicidi. Sono spesso occasioni di dolore e sofferenza perché si deve fingere una felicità a tutto tondo. Anzi, per chi è costretto a fare i conti con la perdita di una persona cara, sono i giorni di maggiore tristezza».

Il punto è che si è portati a trattenere certi stati d’animo negativi per non pesare sugli altri.

«A Natale bisogna essere se stessi più che negli altri giorni. A prescinder­e dall’essere religiosi o meno, in Italia chiunque festeggia il Natale perché è un po’ il simbolo dello stare con gli altri, della solidariet­à. Per chi non sta bene, diventa così un giorno tremendo, in cui viene messa a nudo la sua solitudine. Spesso le persone ricorrono alla compagnia degli altri per disperazio­ne, non scelgono l’interlocut­ore. Addirittur­a, nelle relazioni amorose, pur di non stare soli si sta con una persona che non si ama. Ma come si fa?».

Da che cosa prende origine questo bisogno di compagnia a tutti i costi?

«Si tratta di un percorso che inizia da piccoli, quando si educano i bambini a considerar­e le emozioni cosiddette “fragili” come qualcosa di negativo. La fragilità può essere debolezza, suggestion­abilità

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Si terrà lunedì alle 20.45 nella sala della cooperazio­ne di via Segantini a Trento l’ultimo appuntamen­to della Cattedra del Confronto, dedicata alle «Parole dell’oggi»
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La vicenda Si terrà lunedì alle 20.45 nella sala della cooperazio­ne di via Segantini a Trento l’ultimo appuntamen­to della Cattedra del Confronto, dedicata alle «Parole dell’oggi» Maria Antonella Galanti, docente di pedagogia parlerà di fragilità con...

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