IL TALENTO DELLE DONNE
Una squadra di calcio che decidesse di giocare solo con metà dei propri giocatori non avrebbe un grande successo e l’allenatore responsabile sarebbe allontanato. Paradossalmente, qualcosa di simile succede nelle società in cui l’accesso a posizioni di responsabilità è precluso o ostacolato a una parte consistente dei propri membri, ad esempio alle donne, che rappresentano, appunto, metà della popolazione. Rinunciare al talento e alle capacità del genere femminile nei vari aspetti della vita sociale, come nell’ambito economico o in quello politico, rappresenta uno spreco enorme. Società in cui il tenore di vita tende a declinare non possono permettersi di ignorare la questione. Vi sono tuttavia forti resistenze ad affrontare il problema.
Possibili strumenti di riequilibrio quali le quote di genere nei consigli di amministrazione o negli organi elettivi sono spesso contrastati in nome della meritocrazia, che sarebbe lesa in quanto vengono introdotti criteri aggiuntivi — il genere appunto — e non si considera esclusivamente il merito. Un recente lavoro di Johanna Rickne e Olle Folke, insieme ad altri coautori, analizza le caratteristiche dei consiglieri comunali in Svezia e mostra come l’introduzione da parte del partito socialdemocratico dell’alternanza di genere nelle proprie liste abbia in realtà migliorato la qualità dei politici eletti, sostanzialmente escludendo dalle posizioni di leadership maschi «mediocri». Sempre basata su dati svedesi, gli stessi due autori mostrano poi come il raggiungere posizioni apicali, come sindaco o parlamentare a livello politico e come amministratori delegati nel settore privato, aumenti in maniera drammatica la probabilità di divorzio per le donne, mentre non abbia alcun effetto sui maschi. Anche nell’emancipata Svezia, dunque, avere successo implica costi molto alti per le donne, nonostante la comunità nel suo complesso ne tragga benefici.
A livello locale vi sono delle iniziative che promuovono una riflessione su simili temi. La settimana scorsa alla Libera Università di Bolzano si è tenuto un workshop su «Women’s leadership and careers», mentre lunedì a San Michele all’Adige «Corriere Imprese» organizza «Impresa Donna». Si tratta di iniziative molto utili dato che, per progredire verso la parità di genere, è necessario cambiare l’attitudine da parte della società. Un processo forse lento, ma sicuramente giusto e necessario.