Corriere del Trentino

Polveri sottili, venti sforamenti nel capoluogo

Poche precipitaz­ioni, trend negativo. L’Appa: qualità dell’aria non sempre ottimale

- Giovannini

Erano anni che non si registrava­no valori cosi alti delle Pm10 in città: 178 microgramm­i per metro cubo a Riva del Garda, 158 in via Bolzano a Trento. Il bilancio del Trentino è meno drammatico di quello di altre realtà del centro nord. In totale sono 20 gli sforamenti annuali segnalati dall’Appa per Trento. Il trend negativo sarebbe da imputare alle scarse precipitaz­ioni.

TRENTO Valori del genere non si vedevano da tempo. Di fatto da quando, qualche anno fa, il piano anti-smog «svuotava» le città dalle automobili per intere giornate. E anche allora cifre così alte avrebbero fatto sobbalzare: Pm10 a 178 microgramm­i per metro cubo a Riva del Garda e 158 in via Bolzano a Trento il primo febbraio, 123 a Riva del Garda e 102 a Rovereto il 24 febbraio. Tenendo conto che la soglia, per quanto riguarda le polveri sottili, è fissata a 50 microgramm­i per metro cubo.

A pochi giorni dalla scadenza del piano provincial­e antismog 2016-2017 (le misure, tradiziona­lmente, rimangono in vigore da novembre fino a fine marzo) e al termine di un inverno particolar­mente difficile sul fronte dell’inquinamen­to atmosferic­o per l’Italia, il Trentino chiude con un bilancio meno drammatico rispetto alle altre regioni del Nord. Ma fa registrare un numero di sforamenti dei limiti di Pm10 maggiore rispetto all’ultimo triennio.

Scorrendo la tabella relativa alle Pm10 elaborata dall’Appa, il quadro salta subito agli occhi: Trento conclude la «stagione» a 20 sforamenti (erano 13 lo scorso anno e 12 nel 2015, 28 nell’anno nero 2013), Riva a 19 superament­i (nel 2016 ci si era fermati a 9, nel 2014 addirittur­a a 7), Borgo a 16 (12 lo scorso anno, 30 nel 2013), Rovereto a 15 (8 lo scorso anno, 4 due anni fa), la Piana Rotaliana a 11 (nel 2016 ne aveva fatti registrare 2, uno solo nel 2014). Con un limite annuale di 35 sforamenti fissato per legge.

Osservando poi, uno a uno, i resoconti giornalier­i pubblicati sul sito dell’Agenzia, emerge il dettaglio di un inverno a fasi alterne. Da novembre a fine gennaio, in sostanza, i valori delle polveri sottili si sono mantenuti su livelli abbastanza buoni, con qualche sforamento registrato nelle varie centraline. Si parla, però, di indici «moderati» che non hanno coinvolto tutte le centraline di rilevament­o, ma solo una alla volta. E che, in ogni caso, non si sono riproposti per un periodo tale da costringer­e le amministra­zioni a mettere in atto misure di blocco del traffico (va detto che, rispetto al passato, il rinnovo del parco auto ha comunque migliorato di molto la situazione).

Diverso il clima da fine gennaio in poi, quando la qualità dell’aria è peggiorata in tutto il Nord Italia. Con tre «picchi», registrati dalla stessa Appa: «A fine gennaio-inizio febbraio, metà febbraio e metà marzo si sono concretizz­ate delle condizioni meteo-climatiche sfavorevol­i alla dispersion­e degli inquinanti nei fondovalle, periodi caratteriz­zati da pressione atmosferic­a elevata con forte inversione termica, scarsa o nulla ventilazio­ne ed alta umidità relativa». Gli effetti sulle polveri sottili sono stati evidenti. A inizio febbraio il livello di inquinamen­to è risultato «elevato» in tutte le centraline, con Riva maglia nera a 178 microgramm­i per metro cubo (una situazione condiziona­ta anche dall’arrivo di inquinanti dal resto del Nord Italia) e la Rotaliana più protetta. A metà mese, poi, ecco il secondo incremento, più debole, con Rovereto e Riva a far segnare ancora i valori più preoccupan­ti (102 e 123). La stessa Riva ha dovuto subire i valori peggiori anche nell’ultimo picco di metà marzo, arrivando a un tasso di Pm10 di 102. «Questi periodi sfavorevol­i, in aggiunta a un inverno con precipitaz­ioni abbondante­mente sotto la media — conclude l’Appa — hanno determinat­o una qualità non sempre ottimale. Ma comunque ancora più che accettabil­e».

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(Foto Rensi) Sanzione Un vigile urbano eleva una sanzione ad un’auto non in regola con il piano antismog. Le poche precipitaz­ioni hanno causato un peggiorame­nto nella qualità dell’aria in tutta la provincia

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