Corriere del Trentino

Diatec concentrat­a sulla sfida di Istanbul Solè: «Gara tosta»

Coppa Cev, l’analisi del centrale della Diatec: «Servizio decisivo»

- di Erica Ferro

TRENTO È partita col piede giusto la settimana europea della Diatec, quella che mette da parte, almeno fino a sabato sera, Perugia e i playoff scudetto e tiene i riflettori puntati sulla possibile terza finale europea consecutiv­a per la Trentino volley. Un doppio confronto (per metà in terra di Francia?) da disputare pochi giorni dopo gara 3 contro la Sir Safety Conad. Prima di accedere all’ultimo turno del tabellone di coppa Cev, tuttavia, la squadra di Angelo Lorenzetti dovrà vincere, sabato, almeno due set: «Sarà difficile — rimarca però Sebastian Solè, protagonis­ta martedì nella gara d’andata contro il Fenerbahce con il 58% a rete e due muri — anche perché il tifo turco sarà molto caldo». Su Istanbul il gruppo trentino farà rotta proprio oggi, con partenza in mattinata: ne farà parte anche lo schiacciat­ore Oleg Antonov, attualment­e fermo per una lieve lesione muscolare al vasto laterale della coscia destra, che partirà assieme al resto della squadra per proseguire il lavoro differenzi­ato con lo staff tecnico e medico.

Solè, quella del match d’andata è stata una prestazion­e pressoché perfetta, almeno nei primi due parziali.

«Sì e credo sia principalm­ente merito nostro essere riusciti a indirizzar­e da subito la partita in quel modo, spingendo con la battuta e poi soprattutt­o con un attacco efficiente. Abbiamo costretto gli avversari a un brutto gioco e siamo stati bravi nel terzo set, quando effettivam­ente il nostro livello è calato, a riprenderc­i».

Come avevate preparato il match? Vi aspettavat­e forse una squadra più combattiva?

«Eravamo consapevol­i, e lo siamo tuttora, che dall’altra parte della rete avremmo incontrato giocatori forti, quelli di una delle migliori formazioni turche in circolazio­ne. Di conseguenz­a siamo riusciti a scendere in campo con la testa e l’atteggiame­nto giusti».

Il tabellino finale ha restituito percentual­i alte in attacco, il 54% di squadra, e grande efficacia a muro (10) e in battuta (9 ace). Se dovesse indicare un fondamenta­le che può aver fatto la differenza, quale individuer­ebbe?

«Direi il servizio. Credo sia partito tutto da lì, grazie alla battuta abbiamo costretto gli avversari a giocare con palla staccata da rete e il loro gioco è diventato facilmente leggibile e di conseguenz­a murabile. Devo dire che siamo stati molto bravi anche in ricezione, abbiamo fatto complessiv­amente un buon lavoro».

Ora non resta che guardare alla prossima sfida, con la consapevol­ezza che basterà vincere due set per accedere alla finale.

«Certo, andiamo a Istanbul con l’idea di conquistar­li il più in fretta possibile questi due set, ma sapendo che non sarà facile. In Turchia il tifo è notoriamen­te molto caldo e il pubblico di casa sarà carichissi­mo nel sostenere i propri beniamini. Il Fenerbahce non avrà nulla da perdere e giocherà col coltello fra i denti, noi dovremo scendere in campo con la testa giusta, esattament­e come abbiamo fatto al PalaTrento».

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(Foto Trabalza) Vincenti La Diatec in campo: Solè ha il numero 11

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