Corriere del Trentino

«Sabato li ho visti per l’ultima volta Alberto voleva la sua bici di legno»

La fioraia Nunzia: «Gabriele era un papà eccezional­e, non mi capacito»

- A. R. T.

TRENTO «Mi mancherann­o tanto». Parole pronunciat­e con il sorriso sulla bocca ma gli occhi prossimi alle lacrime. La signora Nunzia lavora in una delle due fiorerie all’esterno del cimitero, subito accanto al sottopassa­ggio ferroviari­o che conduce al giardino di Palazzo Albere. Davanti alla sua attività Alberto e Marco passavano «tutti i giorni, quattro volte al giorno», spiega la donna. «La maggior parte delle volte erano con la nonna Trudi, la madre di Sara, che teneva Marco durante il mattino quando Alberto era all’asilo — prosegue nel racconto Nunzia — Lo portava a passeggiar­e o al parco a giocare, poi verso le 12 andavano insieme a prendere Alberto che usciva e tornavano a casa». Spesso insieme a loro c’era però anche il nonno paterno, Alberto Sorrentino. «Erano loro che li seguivano mentre i genitori lavoravano — sottolinea la donna — Facevano i nonni insomma, ed erano tanto contenti».

Felici di passare le giornate con quei due bambini così allegri e sorridenti, uno dei quali si chiamava come il papà del papà. Proprio l’ex carabinier­e, lavorando da casa, aspettava il rientro dei figli insieme ai nonni per pranzare e poi nel pomeriggio, aspettando il rientro della moglie, si occupava dei due piccoli.

«Due bambini vispi, carini da matti» racconta la donna con gli occhi che iniziano ad arrossarsi. «Passavano in bicicletta, oppure con il triciclo, o insieme ai genitori con i passeggini — continua — Si fermavano spesso qui, e allora io davo loro un cioccolati­no o una caramella. Poi ad Alberto piacevano tanti i fiori e le piante».

L’ultima volta che la donna racconta di aver visto i piccoli è stato sabato: «Erano con la nonna — dice — Sono andati verso casa perché Alberto voleva giocare con la bicicletta di legno».

«Era un papà eccezional­e» prosegue nel racconto Nunzia, che allargando il discorso ricorda quel nucleo come «una famiglia stupenda». «Vedere come Gabriele seguiva i bambini era una cosa meraviglio­sa — continua — Non ho idea di cosa possa essergli preso, perché era davvero bravissimo.

Non so quali problemi potesse avere. Deve aver perso il lume della ragione, non so spiegarmi altrimenti quel gesto».

Commozione Mi mancherann­o veramente tanto Davo loro spesso un cioccolati­no Ritualità Passavano davanti alla mia attività quattro volte al giorno. Erano spesso con la nonna Trudi

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Dolore La nonna materna Trudi, il nonno Alberto Sorrentino e in fondo Sara Failla, mamma dei due bambini

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