IL TAGLIO DEGLI ALBERI CITTADINI E L’OPERA DEL SERVIZIO COMUNALE
Altri alberi, come ho appreso dalla televisione, saranno abbattuti in città. Sarà che sono affezionata ai «preziosi grandi ombrelli» che accompagnano le nostre strade cittadine, ma faccio fatica ad accettare quella scelta. Mi chiedo sempre se la soluzione finale, il taglio, sia la sola strada percorribile dopo aver cercato di curare le piante, oppure non costituisca invece una facile scorciatoia. Le piante per una città sono merce sempre più rara, un bene prezioso, quindi da tutelare. Quando si deve abbattere, qualcosa non ha funzionato nella manutenzione. Ho fiducia nei tecnici comunali, ma lasciatemi la possibilità di dire che mi dispiace. l suo attaccamento agli alberi delle città racchiude un notevole senso civico che oggi facciamo fatica a intravedere in molte persone, soprattutto nei giovani. Preoccuparsi degli alberi è dunque un sentimento meritevole di attenzione.
Nel caso specifico, e mi riferisco all’imminente taglio di quattordici tigli lungo via Barbacovi, la scelta è inevitabile, visto che sono piante malate e perciò pericolose. Ci sarà l’abbattimento, ma successivamente i tecnici procederanno a piantare altri alberi. Mi sia concesso in questo caso di spezzare una lancia a favore del Comune, in particolare del servizio che si occupa del verde in città. Quando si procede al taglio di una pianta, le polemiche, anche feroci, non mancano. In passato la comunicazione preventiva non è stata proprio puntuale, alimentando molte perplessità e scatenando immancabili raccolte firme.
Per quanto riguarda via Barbacovi, il servizio comunale non solo ha annunciato il taglio e i motivi della decisione, ma ha inserito tale scelta all’interno di un piano che riguarda la salute di tutti gli alberi della città. Insomma, una comunicazione a 360 gradi che tra l’altro ha consentito di apprendere come nel capoluogo l’aumento medio delle piante, dal 2008 a oggi, sia stato di 300 unità all’anno.