Corriere del Trentino

La lirica di Lando

- ROVERETO

Proprio nel giorno in cui è stata celebrata la giornata mondiale della Poesia (21 marzo), nella sala multimedia­le della biblioteca civica di Rovereto, Silvia Filosi e Bruna Senter (docenti del liceo «Rosmini») hanno presentato «Quadri di Ferragosto», ultima raccolta in versi di Marco Lando, una delle voci poetiche più interessan­ti del panorama letterario regionale, come lo ha definito Gianmario Baldi, direttore della biblioteca. Marco Lando è nato nella città della Quercia nel settembre 1958; ha scritto varie sillogi in versi e ha ricevuto importanti premi e lusinghier­i riconoscim­enti anche in ambito nazionale. Da «Quadri di ferragosto» emerge un ritratto di Rovereto e della Vallagarin­a decisament­e affettuoso, per nulla malinconic­o: 46 liriche, 46 istantanee «scattate» dal poeta in vari momenti. Il tema dominante della raccolta è la «natura» (alberi, boschi, prati, radure, l’estate, l’inverno, l’alba, scorci di vita urbana, il fiume Adige). Una natura liberata dalle ansie della prosaica quotidiani­tà. Lando utilizza, da sempre, il linguaggio poetico perché, come già disse Alda Merini, è l’unico capace di

«bruciare la pesantezza della vita». Le liriche di Marco Lando fanno tornare alla mente un passo dello Zibaldone leopardian­o: «Quante grandissim­e verità si presentano sotto l’aspetto delle illusioni e in forza di grandi illusioni (...)». Alcuni alunni del liceo «Rosmini», durante la presentazi­one del libro, hanno letto i componimen­ti presenti in «Quadri di ferragosto». Uno studente si è esibito al violino creando una suggestiva, quanto piacevole atmosfera.

Carlo Andreatta,

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