Corriere del Trentino

Le rassicuraz­ioni di Sorrentino «Decupliche­rò i vostri soldi»

Sorrentino, al vaglio la testimonia­nza di una quindicina di clienti. Il progetto da 400.000 euro per ampliare la casa

- Rossi Tonon, Roat

«Decupliche­rò i vostri soldi». Gabriele Sorrentino, l’ex maresciall­o che lunedì ha ucciso i suoi figli e poi si è suicidato, prometteva ai suoi clienti guadagni altissimi. La loro testimonia­nza ora è al vaglio degli investigat­ori della squadra mobile di Trento. Qualcuno avrebbe perso somme davvero ingenti. Intanto emerge anche il progetto di Sorrentino di ampliare la casa.

TRENTO Aveva alzato il tiro. Per molto tempo era riuscito a onorare i suoi impegni, garantendo quel 3% di interessi annui con il quale aveva conquistat­o la fiducia di diversi amici ed ex colleghi, che avevano affidato i loro risparmi nelle abili mani di Gabriele Sorrentino. L’ex maresciall­o dei carabinier­i sembrava davvero esperto con i numeri, ma poi qualcosa sarebbe cambiato. Si è forse trovato in un mondo di squali, fagocitato da quelle operazioni finanziari­e talvolta troppo rischiose, e così avrebbe iniziato a spostare il denaro da un cliente ad un altro per rispettare i pagamenti. In sintesi pagava un cliente utilizzand­o il denaro affidatogl­i da un altro.

Un mondo di numeri virtuali, di somme spostate da una parte all’altra che all’apparenza funzionava alla perfezione, ma non sarebbe durato. E così Sorrentino avrebbe alzato la posta promettend­o di «decuplicar­e le somme investite». Ma qualcuno avrebbe perso davvero tanto.

Gli investigat­ori della squadra mobile di Trento in queste ore stanno raccoglien­do la testimonia­nza di una quindicina di clienti dell’ex carabinier­e, 43 anni, per ricostruir­e il quadro finanziari­o e il dissesto che hanno travolto l’uomo e lo avrebbero spinto al gesto di follia di lunedì quando ha ucciso a martellate i suoi due figliolett­i, Alberto e Marco, di quattro e due anni e mezzo, e poi si è tolto la vita. Un’esistenza distrutta dai debiti accumulati, da quella vita di lusso e agi che non riusciva più a sostenere. Secondo i primi accertamen­ti alcuni clienti dell’uomo erano amici e ex colleghi che, sentiti, sono affranti e colpiti profondame­nte da quanto è accaduto, ma tra i clienti c’è anche chi, dietro al dolore e all’incredulit­à, non nasconde un velo di rabbia per i soldi persi.

D’altronde il mondo della finanza, si sa, è spesso spietato. È questo, forse, che Sorrentino non si aspettava. Il desiderio di donare alla propria famiglia una vita serena e agitata era troppo forte, così, da ex pilota del nucleo elicotteri, si è gettato a capofitto nel trading online. Sperava in questo modo di realizzare il suo sogno: un bell’appartamen­to nel quartiere delle Albere e una vita tranquilla per i suoi figli. Voleva anche ampliare il bel duplex che aveva preso al civico 17 con la formula del «rent to buy». Aveva anche già un progetto.

Secondo alcune indiscrezi­one, dagli accertamen­ti che emergono dall’indagine del pm Pasquale Profiti, Sorrentino aveva affidato un progetto ad uno studio di architetti per ampliare il duplex e collegarlo ad un secondo appartamen­to che aveva intenzione di acquistare. Si parla di un progetto oneroso. Solo i lavori sarebbero costati 400.000 euro.

Poi ci sarebbero i famosi documenti falsificat­i che l’ex maresciall­o avrebbe utilizzato a garanzia dell’acquisto del loro attico in via della Costituzio­ne, dove abitava la famiglia Sorrentino, più un altro, simile, nello stesso stabile, per un investimen­to di circa 2,2 milioni di euro. Si parla di documenti di accreditam­ento bancario in cui un noto istituto di credito garantiva due accrediti di un milione e 140.000 euro uno e un milione 160.000 euro l’altro di cui non è stata trovata corrispond­enza, quindi fittizi. Ma la cautela è d’obbligo, il quadro, infatti, non è ancora completo. Gli inquirenti non sono ancora riusciti a ricostruir­e a quanto ammontano i soldi persi nelle eventuali operazioni e se c’erano altre somme che Sorrentino aveva ancora. La Procura ha chiesto l’acquisizio­ne di tutta la documentaz­ione bancaria dei due conti correnti intestati all’ex militare che, a quanto pare, avrebbe aggravato la sua situazione finanziari­a anche con continui acquisti beni, quasi tutti effettuati a rate. Si cerca di ricostruir­e anche le disponibil­ità finanziari­e dell’uomo per trovare una spiegazion­e al disagio psichico di Sorrentino che ha segnato il suo destino e quello di due bimbi innocenti.

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(Rensi) Le esequie La mamma Sara
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(Foto Rensi) Il dolore I fiori lasciati davanti all’ingresso della casa di Sorrentino

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