Travolto da un tronco nel bosco
Vittima Franco Zattoni, 67 anni, di Castello Molina. Il cugino: era instancabile
È stato colpito da un tronco davanti al figlio. Non ce l’ha fatta Franco Zattoni, di Castello Molina di Fiemme.
TRENTO Una terribile fatalità. Da tutta la vita andava a tagliare la legna per lui e anche per gli anziani del paese, insieme ai compagni del gruppo alpini di Castello Molina di Fiemme. Un lavoro che conosceva bene, nei boschi sapeva destreggiarsi. Ma ieri è accaduto l’imprevedibile. Un tronco che stava tagliando è rimbalzato e lo ha colpito violentemente alla schiena. Una botta purtroppo fatale per l’uomo, Franco Zattoni, ex camionista in pensione, alpino, molto attivo nel volontariato.
La tragedia è avvenuta davanti agli occhi del figlio Andrea, finanziere, che non ha potuto fare nulla per salvare il suo papà. È accaduto tutto in fretta, poco prima delle due di pomeriggio, nei boschi sopra Castello Molina di Fiemme. L’uomo, secondo i primi accertamenti da parte dei carabinieri della compagnia di Cavalese, stava tagliando alcuni alberi quando durante il taglio dell’albero, il tronco lo ha centrato alla schiena schiacciandolo e uccidendolo.
Disperato, il figlio è subito accorso in suo aiuto e ha allertato la centrale operativa del 118. In pochi minuti sul posto sono arrivati i vigili del fuoco volontari della val di Fiemme, i sanitari del 118 con l’ambulanza e da Trento si è alzato in volo anche l’elicottero, ma purtroppo per l’uomo non c’era più nulla da fare. Un dolore profondo per la moglie Helga, il figlio Andrea e le figlie Paola e Katia. Zattoni era molto stimato in paese, per anni aveva lavorato come camionista. «Aveva un’azienda di camion — spiega il cugino, Adelio Corradini, ex capo gruppo degli alpini di Castello — quattro, cinque anni fa era andato in pensione. Era instancabile, abbiamo collaborato insieme per tantissimi anni negli alpini». Non c’erano solo le penne nere nel cuore di Zattoni. Collaborava come volontario anche per la Marcialonga e il Trofeo Topolino. «Era solare e attivo — ricorda commosso Narciso Bonelli degli alpini — era aiuto cuoco, sempre presente e disponibile».