«Brennero, i controlli sono un danno»
Confindustria: «Rallenta la crescita». Artigiani: «Di che Europa parliamo?»
TRENTO Come fu per i camion, anche il blocco dei treni annunciato dall’Austria con l’obiettivo di verificare che non viaggino migranti irregolari trova la contrarietà delle associazioni economiche.
«Il giro di vite annunciato dall’Austria — osserva Lucio Sandri, presidente della sezione Autotrasporto di Confindustria — è l’ennesima manifestazione di una politica dei divieti e delle restrizioni che, purtroppo, anche gli operatori dell’autotrasporto trentino conoscono bene. Nel tempo, il governo di Vienna ha introdotto numerose limitazioni. È dello scorso autunno l’ultima misura, di stampo protezionistico che interdice il traffico ai veicoli industriali che trasportano un certo tipo di merci. In questo modo, il governo tirolese intendeva favorire il trasporto su rotaia. Ma l’annuncio di un inasprimento dei controlli ferroviari certo non corrisponde alla volontà di fluidificare i traffici, e avrà anzi l’effetto di complicare e rallentare il trasporto merci sui rotaia. Siamo — continua Sandri — di fronte a una politica che ancora una volta mina il principio della libera circolazione delle merci, che è la prima delle quattro libertà fondamentali del mercato interno ma soprattutto una condizione irrinunciabile per la crescita economica, degli stati membri e dell’Unione europea tutta».
Ed è su questo che il presidente degli Artigiani, Roberto De Laurentis riflette: «Ma di che Europa parliamo? Finite le celebrazioni di rito per il 60esimo, questo è quello che resta. Dico oggi quello che dissi per l’autotrasporto ieri: i rallentamenti danneggiano l’economia e dimostrano che l’Italia è considerata inaffidabile e di poco peso. Contiamo come il due di picche. A noi chiedono di farci carico di tutto e la risposta è questa: bloccare le merci».