Pubblicità in stazione «Mille euro ai profughi che tornano a casa loro»
Mentre tra Italia e Austria torna a salire la tensione alla stazione di Innsbruck compare una nuova pubblicità. Un video in diverse lingue che esorta i richiedenti asilo a tornare a casa propria. «Mille euro a testa ai primi mille», recita lo slogan che compare a intermittenza sullo schermo. Gli ingredienti per un esclation sul confine del Brennero. Italia e Austria stanno già iniziando a litigare sulle cifre degli arrivi e il giro di vite ai controlli sui treni non lascia presagire nulla di buono. Almeno da un punto di vista italiano e, soprattutto, altoatesino dato che Bolzano rischia di trasformarsi in un vero e proprio imbuto.
L’Austria però ha fatto capire di non avere alternative dato che la Germania ha chiuso il valico di Kufstein dove anche gli automobilisti sono costretti a lunghe attese. Se gli arrivi aumenteranno è probabile che l’Austria prende misure simili lungo il confine italiano. L’Unione europea ha già fatto capire di non apprezzare l’atteggiamento dell’Austria che ha anche annunciato di non voler più applicare il trattato europeo sul ricollocamento dei migranti. Una scelta che è stata apertamente contestata dal sindaco di Vienna Häuptl il quale si è detto ad pronto ad accogliere fin da subito i primi 50 richiedenti asilo in arrivo dall’Italia.
Le cifre dicono che al momento non c’è un problema di arrivi dall’Italia all’Austria. Il 27 marzo sono stati fermati 69 migranti irregolari in tutta l’Austria di cui 11 in Tirolo mentre le espulsioni dalla Germania verso l’Austria sono state quattro. Cifre ben lontane da quelle del 2015 quando l’emergenza migranti era al suo apice. In ogni caso l’Austria vuole lanciare un messaggio chiaro ai richiedenti asilo. Il video che da ieri viene diffuso nelle principali stazioni, tra cui quella di Innsbruck, non lascia spazio a dubbi. Ai primi mille richiedenti asilo che faranno ritorno nel loro Paese verrà offerto un bonus di mille euro, più l’organizzazione del viaggio e l’assistenza per i documenti.