Corriere del Trentino

Addio nel silenzio a Marco e Alberto

Familiari e pochi amici alla cerimonia funebre. I fiori dei compagni

- A. R. T. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Discrezion­e e compostezz­a hanno accompagna­to ieri l’ultimo saluto ad Alberto e Marco Sorrentino, i bambini di 4 e 2 anni uccisi lunedì scorso dal padre Gabriele, toltosi la vita subito dopo. Il rito della sepoltura non è stato preceduto da alcuna cerimonia per volere della famiglia, che dopo essersi radunata nella camera mortuaria del cimitero monumental­e di Trento insieme a parenti e amici intimi ha accompagna­to i feretri nella nuova area destinata ai bambini nell’ala Nord.

Il carro funebre con le bare bianche raggiunge l’ingresso del cimitero un quarto d’ora prima delle 16 percorrend­o la stradina che costeggia i binari, lontano da occhi indiscreti. A bordo, accanto al conducente, la nonna materna. Dietro a lei, sui sedili posteriori, la mamma dei bambini, Sara Failla, e la loro sorella più grande. Il nonno paterno, Alberto Sorrentino, raggiunge l’ingresso del cimitero a piedi pochi istanti prima arrivando da via Giusti. Gli altri partecipan­ti alle esequie, una cinquantin­a di persone, percorrono in silenzio il vialone di ghiaia che collega l’ala Sud a quella Nord.

Dal carro funebre vengono fatte scendere le due piccole bare bianche, deposte delicatame­nte una dopo l’altra. Un momento delicato e duro per i familiari dei due bambini, che si stringono tra loro. Il signor Sorrentino accarezza sul braccio la nuora. Abbraccia la nipote. È tutto quello che può fare per dare loro conforto in un momento profondame­nte angosciant­e anche per lui. Nonna Unterweger piange in silenzio asciugando le lacrime con un fazzoletto estratto dalla borsa in pelle. Una suora del Sacro Cuore, unica figura religiosa che ha partecipat­o al rito, stringe le mani ai nonni e rivolge loro parole di incoraggia­mento. Da ultima Sara, alla quale riserva più tempo e un calore maggiore.

Gli operai del cimitero porgono ai tre familiari un piccolo recipiente in metallo che contiene della sabbia. A turno, nonna, nonno e poi mamma ne prendono due manciate da lanciare sopra i feretri dei piccoli. Le bare vengono coperte. È uno dei momenti più toccanti, accompagna­to da un silenzio che carica sull’aria leggera di primavera il peso della sofferenza, a cui seguono lunghi minuti di raccoglime­nto da parte di tutti, interrotti solamente dalla deposizion­e di due composizio­ni di fiori e due lumi blu da parte della signora Nunzia, la fioraia presente all’esterno del cimitero, amica della famiglia e affezionat­issima ai due piccoli.

Lentamente, in piccoli gruppi, amici e parenti si avvicinano ai familiari per cercare di rincuorarl­i e rivolgere le proprie condoglian­ze prima di salutare un’ultima volta le tombe di Alberto e Marco. Una vicinanza manifestat­a da molte persone che, volendo rispettare la riservatez­za della famiglia, l’hanno comunicata con dei fiori. Un grande mazzo di rose bianche è stato deposto a nome dei compagni di classe della figlia maggiore. Un altro, composto da rose e gerbere bianche, porta il cordoglio de «I compagni dell’aula rossa» dell’asilo, frequentat­a da Alberto. Un terzo mazzo più piccolo, collocato proprio sopra la tomba del fratellino maggiore, dal «Personale e bambini della scuola Sacro Cuore». Accanto, sulla tomba di Marco, sono invece state deposte delle calle bianche. In mezzo i fiori sistemati dalla mamma: rose gialle, bianche e crisantemi.

Sostegno Una suora del Sacro Cuore consola chi resta

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 ??  ?? Funerale Le bare con i corpi di Marco e Alberto e i familiari durante le esequie di ieri pomeriggio (foto Rensi)
Funerale Le bare con i corpi di Marco e Alberto e i familiari durante le esequie di ieri pomeriggio (foto Rensi)

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