«Palio dell’Oca, o tutti o nessuno»
Capizattera contro i «tagli». Anche il Comune vuole la formula piena
TRENTO «O tutti o nessuno e salta il Palio dell’Oca». Lo hanno ribadito i capi-zattera dei 57 equipaggi che dal 1983 animano uno degli eventi clou delle Feste Vigiliane. In una riunione diventata «burrascosa», il nuovo ente organizzatore delle feste — il Centro Santa Chiara — aveva annunciato la riduzione da 57 a 38 dei mezzi in gara, riportando motivi di sicurezza. Ma di fronte all’eventualità di escludere parte degli equipaggi, i capi-zattera hanno detto un unico no. La mediazione è in corso. Il sindaco e il suo staff spingono per assicurare l’evento nella formula piena.
Inevitabile che qualche criticità venisse a galla con il passaggio di testimone tra il comitato guidato da Guido Malossini e il Santa Chiara, diretto da Francesco Nardelli. Il responsabile, assieme a Lorenzo Andreatta, funzionario del Comune, ha convocato i capi-zattera mercoledì sera. «Gli animi — racconta Roberto Franceschini, capo-zattera di San Donà — hanno iniziato a surriscaldarsi. Il motivo? La decisone unilaterale e senza alcun preventivo confronto con gli zatterieri, alcuni dei quali con una esperienza ultratrentennale, di eliminare dalla competizione, in programma il prossimo 25 giugno, ben 20 equipaggi. A loro dire “per favorire processi di aggregazione identitaria”. A questo punto, inevitabile, l’energica levata di scudi dei capizattera».
Secondo il disegno del Santa Chiara, che ha parlato anche di problemi di sicurezza, resterebbero fuori Roncafort, Oltrefersina, Centochiavi, Canova, Melta, Spini, Ghiaie, Gardolo di Mezzo, San Donà, Tavernaro, Bolleri, Zell, Valsorda, Cortesano, Gazzadina, San Lazzaro, Mesiano, Gabbiolo, Monte Bondone e Vigolo Baselga. «Alcuni di questi pluricampioni nelle precedenti edizioni» ricorda Franceschini. Dopo oltre due ore di confronto, in un clima teso, l’incontro si è concluso con la proposta di un nuovo confronto, tra una settimana. Della questione è stato interessato il sindaco Alessandro Andreatta, che è intenzionato a lasciare piena autonomia al Santa Chiara ma sta seguendo la vicenda.
In questi giorni sono in programma alcune ulteriori verifiche sulla sicurezza. L’intento di Palazzo Thun è assicurare l’evento nella sua formula piena. Oppure, favorire un punto d’incontro che salvi comunque il Palio.