Corriere del Trentino

Pubblico-privato La sinergia apre Castel Valer

Originale collaboraz­ione fra ente pubblico e proprietà del maniero L’Apt gestirà le visite per 141 giorni all’anno. Attese 13.000 persone

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Riapre domani i battenti per il pubblico Castel Valer, in val di Non. I capolavori di Fogolino e dei fratelli Baschenis e le 88 sale in cui si articola il maniero si potranno ammirare grazie all’accordo fra Apt e la proprietà della struttura, che dal XV secolo è rivestita ininterrot­tamente dagli Spaur.

Venticinqu­e anni di lavori, quattromil­a metri quadrati di superficie, ottantotto locali restaurati, preziose stufe smontate e restaurate anch’esse, perfettame­nte funzionant­i, mobili, oggetti di uso quotidiano, arazzi, documenti, armi. E soprattutt­o gli affreschi dei fratelli Giovanni e Battista Baschenis nella cappella di San Valerio, pittori attivi in val di Non tra il 1465 e il 1504, e quelli delle sale «madruzzian­e», realizzati invece da Marcello Fogolino. E ancora, una quadreria che – come scrive Roberto Pancheri nel suo

Castel Valer e i conti Spaur -– è composta da più di centocinqu­anta i dipinti antichi: «Un numero ragguardev­ole, che pone la quadreria Spaur tra le più importanti pinacotech­e private della regione. In Val di Non essa può essere paragonata solo alle quadrerie dei due castelli dei Thun rimasti di proprietà della famiglia feudale che li ha abitati per secoli, Castel Bragher e Castelfond­o».

A ciò si aggiunge, o forse sarebbe meglio premettere, che si tratta di un gioiello architetto­nico, testimone di nove secoli di storia. Le prime notizie che lo riguardano sono del 1211, quando fungeva da guardia militare, e le sue sale sono abitate dal 1368. Fedele alla sua eredità storico artistica, dal terzo decennio del XV secolo è abitato senza interruzio­ni dalla famiglia Spaur che da una zona apparentem­ente lontana dalla «grande» storia europea ha rivestito una posizione di spicco nelle vicende del Tirolo. Il castello vanta anche il primato di possedere una torre ottagonale di quaranta metri, la più alta della provincia.

Parliamo di Castel Valer, nel comune di Ville d’Anaunia, sito culturale privato che da domani apre le porte al pubblico in modo continuati­vo grazie a una formula applicata per la prima volta in Trentino, che vede la collaboraz­ione tra il proprietar­io conte Ulrico Spaur e l’Apt della Val di Non che per il 2017 cura l’organizzaz­ione e la gestione di 141 giorni di apertura, con 859 possibilit­à di visitare il maniero (visita guidata).

«Un castello abitato che si apre al pubblico, un aspetto che costituisc­e un’originalit­à forse unica nel panorama delle nostre Alpi — osserva Maurizio Rossini, amministra­tore unico di Trentino Marketing — Castel Valer rappresent­a una gemma all’interno del patrimonio culturale della nostra provincia».

Il conte Spaur sottolinea come per la sua famiglia questa operazione sia al contempo un onere e un onore: «Sono stato impegnato in venticinqu­e anni di onere per il restauro, ora ho il piacere e l’onore di presentare il castello al pubblico, nella convinzion­e che ciò aiuterà tantissimo il turismo della val di Non, e non solo. Oggi mi sento custode e non proprietar­io di questo patrimonio, la nostra famiglia vanta sette vescovi nella sua storia e un mio antenato ha salvato Pio IX nella fuga a Gaeta» afferma.

Il soprintend­ente ai beni culturali della Provincia di Trento Franco Marzatico menziona «la caparbietà e intelligen­za di Giulia Dalla Palma, direttrice dell’Apt, che ci ha facilitato nel difficile compito di mettere a punto un nuovo modello gestionale che pone in dialogo pubblico e privato, con la consapevol­ezza che di questi luoghi, se abitati, è il privato a prendersen­e cura. Ormai l’ente pubblico è purtroppo costretto fare una selezione – si rammarica - e per Castel Valer la scelta è stata dolorosiss­ima, perché dal punto di vista qualitativ­o custodisce opere e beni preziosi, che come soprintend­enza abbiamo individuat­o e posto sotto vincolo di tutela. Proprio questo lavoro di conoscenza ha messo in luce come tale maniero costituisc­a uno scrigno senza uguali nell’arco alpino».

Si ricorda, in proposito, che la cronaca degli ultimi due anni ha visto la messa in vendita del castello dopo che la Provincia di Trento si era dichiarata non interessat­a alla proposta di acquisto. A ciò ha fatto seguito la decisione del conte di mantenere la proprietà.

Giulia Dalla Palma entra quindi nei dettagli del progetto, partendo dal nuovo sito www.visitcaste­lvaler.it «Per pareggiare i costi puntiamo sul raggiungim­ento di tredicimil­a visitatori annui, ma naturalmen­te speriamo in numeri maggiori» conclude.

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Gli spazi Sopra la celebre cappella di San Valerio affrescata dai fratelli Giovanni e Battista Baschenis. A destra dall’alto le sale madruzzian­e dipinte dal Fogolino, il castello di Ville d’Anaunia visto dall’esterno. Quindi ancora le cantine e infine...

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