Riforma cultura: ennesimo dietrofront Quattro cda e conferenza dei presidenti
Primo ok alla proposta Viola: i consigli restano e si allargano al Buonconsiglio
Nuovo cambio di rotta in vista per la riforma della cultura. L’assessore Tiziano Mellarini ha dato un primo informale via libera agli emendamenti di Walter Viola che propongono il mantenimento dei cda dei musei. Anzi, anche il quarto ente funzionale — oltre a Mart, Muse e Museo degli usi e costumi — acquisirebbe il cda che finora non ha avuto. I board, però, sarebbero ridotti a tre soli componenti. L’unitarietà del sistema sarà garantito dalla conferenza dei presidenti, con a capo lo stesso assessore. Il gruppo di lavoro della quinta commissione si ritroverà dopo pasqua, ma l’idea del cda unico pare tramontare.
TRENTO Nuova correzione di rotta in vista per la riforma della cultura. Se il via libera verbale dato ieri dall’assessore Tiziano Mellarini al consigliere Walter Viola si tradurrà in una formale proposta di emendamento della giunta, non saranno accantonati solo i quattro poli, ma anche il cda unico. Si passerà a un sistema a rete, con cda snelli e la conferenza dei presidenti a garantire l’unitarietà del sistema museale trentino. A fianco, la conferenza dei direttori dei diversi enti.
La quinta commissione si era lasciata l’ultima volta con l’impegno a costituirsi in un gruppo di lavoro — aperto a tutti i commissari che intendessero prendervi parte — che avrebbe elaborato la proposta emendativa dell’assessore dopo che il progetto dei quattro poli era stato messo da parte perché criticato da diversi protagonisti del sistema museale trentino. Ieri pomeriggio, i commissari si sono trovati come previsto ed erano tutti presenti, così come l’assessore Mellarini con il suo staff. Di emendamenti depositati, però, c’erano solo quelli di Viola (Progetto Trentino). Il tempo a disposizione era poco e il gruppo di lavoro, come spiega la presidente della quinta commissione, Lucia Maestri, si è limitato «a impostare la discussione generale in vista dell’accelerazione che il confronto dovrà subire dopo pasqua». Viola, però, è riuscito ad avere l’ok informale dell’assessore sul cuore della sua proposta in materia di musei: mantenere i cda e garantire l’unitarietà delle politiche provinciali attraverso la conferenza dei presidenti, che sarà a sua volta presieduta dall’assessore. In compenso, gli attuali cda subiranno una dieta dimagrante che li porterà ad annoverare tutti tre soli componenti. Tutti e quattro gli enti funzionali perché un cda — sempre se gli emendamenti di Viola saranno effettivamente accolti — lo avrà anche il Castello del Buoconsiglio, attualmente privo, e non solo Mart, Muse e Museo degli usi e costumi della gente trentina. «Sono ovviamente soddisfatto — commenta Viola — del giudizio positivo espresso dall’assessore sui miei emendamenti, proposte che abbiamo sostenuto insieme al collega Marino Simoni. Mi pare si sia compreso che l’idea del cda unico, al pari di quella dei quattro poli, non sarebbe la più adatta a rappresentare la positiva complessità del sistema museale trentino. Ciò che vuole l’assessore, ossia unitarietà che superi i piccoli orticelli, non va confusa con un’unità che potrebbe ledere le peculiarità di ciascun soggetto. La conferenza dei presidenti, con a capo l’assessore competente, saprà indicare una linea comune senza uniformare tutti». Oltre alla conferenza dei direttori per le questioni più operative, resta nel disegno di legge anche la gestione associata dei servizi, che dovrebbe garantire una razionalizzazione della spesa.
Il gruppo di lavoro si riunirà nuovamente dopo Pasqua. Poi, salvo nuovi ripensamenti, si tornerà in commissione a valutare formalmente articolo per articolo, emendamento per emendamento. Poi, entro l’estate, si approderà in aula. Mellarini aveva concesso di rallentare l’iter legislativo come chiesto dalla presidente Lucia Maestri a fronte dell’impegno a chiudere prima della ripresa autunnale. Resta da capire se l’ultimo cambio di rotta sui musei sarà davvero l’ultimo.