Trentospettacoli e Cassa rurale, litigio sul bando
L’associazione culturale Trentospettacoli non parteciperà alla gara per l’affidamento della gestione del teatro di Villazzano. «Proprio mentre gli altri soggetti in gara presentano le loro domande, noi siamo costretti, con nostro enorme dispiacere, a rinunciare». Sono le parole di Daniele Filosi, presidente di Trentospettacoli.
Infatti, il termine per la presentazione delle domande era fissato alle 12 di ieri, momento in cui i membri dell’associazione spiegavano le ragioni della loro rinuncia. «Il motivo è semplice – spiega Filosi – La filiale di Villazzano della Cassa Rurale di Trento ci ha chiesto 15.000 euro in contanti come caparra per controgarantire il loro impegno al rilascio della fideiussione fissata dal Comune».
Il bando di gara, infatti, indica una garanzia provvisoria di 11.250 euro e una definitiva – da attivare solo in caso di vittoria della gara, di massimo 33.750 euro. Tali cifre si spiegano alla luce della base d’asta che il Comune mette a disposizione al soggetto vincitore: si tratta di circa 67.000 all’anno per un totale di cinque anni. È il 10% di questa somma che, di fatto, veniva chiesto ai partecipanti come fideiussione. «La Cassa Rurale di Trento, con la quale abbiamo due conti correnti e un rapporto creditizio bancario da circa dodici anni, ha chiesto a noi una sorta di “pegno” pari al 55% della somma chiesta dal Comune» continua Filosi.
«L’associazione possiede una simile cifra – spiega il presidente – Tuttavia, abbiamo convenuto che utilizzare questi soldi voleva dire mettere in difficoltà la nostra azienda e il nostro lavoro». «Ci aspettavamo che la Cassa Rurale di Trento, banca del territorio e della comunità, avrebbe sostenuto il nostro progetto, peraltro strettamente connesso alla specificazione dell’identità territoriale – continua Filosi – Evidentemente, né il progetto né il fatto di essere l’unica compagnia di teatro in tutto il Trentino Alto Adige a essere riconosciuta dal Ministero dei beni e delle attività culturali è bastato».
Pronta la replica della Cassa Rurale di Trento, guidata dal direttore Giorgio Bagozzi: «La nostra banca è uno sponsor dell’associazione, crediamo nell’attività che svolge e nella sua importanza. Ci hanno chiesto di assumerci un rischio che la banca ha il diritto e il dovere di valutare – conclude Bagozzi – Noi non abbiamo preferenze, ma non possiamo agire contro una valutazione che evidentemente non è stata ritenuta positiva».