Corriere del Trentino

Statuto, parlamenta­ri divisi Sì al processo partecipat­ivo

- Caterina De Benedictis

TRENTO Parlamenta­ri trentini divisi sulla riforma dello Statuto. Ieri la Consulta guidata da Giandomeni­co Falcon ha ascoltato proprio i pareri dei rappresent­anti provincial­i in Parlamento, in un passaggio definito «importante e decisivo» dal presidente.

«Il documento finale per la riforma dello Statuto sarà una versione più forte del documento preliminar­e — spiega Falcon —. La forza in più deriverà non solo dall’ accordo con la Convenzion­e di Bolzano, ma anche dal processo partecipat­ivo». E il tema della partecipaz­ione, di fatto, è il filo conduttore degli interventi dei parlamenta­ri. Nonostante il centrodest­ra e il centrosini­stra continuino a mostrare un’opinione contrappos­ta circa la validità e utilità del referendum costituzio­nale, tutti condividon­o la necessità di instaurare un processo partecipat­ivo sul tema dell’autonomia.

«Il governo voleva modificare la Costituzio­ne — afferma il senatore della Lega Nord Sergio Divina —. Ma non aveva fatto i conti con il parlamento e con il Paese. Per un certo periodo il pericolo che anche a Trento nascesse la smania di dover cambiare le cose tanto per farlo è stato molto forte. Fortunatam­ente non è stato così e adesso possiamo occuparci di migliorare il nostro Statuto, che anche nella sua forma attuale risulta invidiabil­e». Non è della stessa opinione sul referendum Giorgio Tonini, senatore del Pd: «Per colpa della vittoria del “no” dobbiamo aspettare la successiva legislatur­a per procedere con la riforma del Terzo Statuto, in vista della quale è necessario creare una sintesi condivisa». L’impresa sembra difficile, ma tutti sono convinti della necessità della riforma.

A tal fine, sia la Consulta che i parlamenta­ri riflettono sulla possibilit­à di inserire un preambolo nello Statuto. Se da una parte Tonini e il suo schieramen­to diffidano di una simile proposta, dall’altra il Patt e il senatore Franco Panizza spingono per mettere in luce l’utilità di tale strumento. «Il preambolo servirebbe ad aumentare il livello di coscienza collettiva — argomenta Panizza —. Sarebbe un mezzo perfetto per inquadrare il tema all’interno dell’attuale contesto socio-economico».

«Affrontare il tema dell’autonomia senza l’ombrello dell’intesa non deve condurci a interrompe­re il nostro impegno — sostiene Lorenzo Dellai — Avremo solo bisogno di più tempo».

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(Rensi) Confronto Sergio Divina e Lorenzo Dellai discutono di Statuto. Dietro Giandomeni­co Falcon

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