Genitori e lavoro, nasce il corso
Percorso formativo della Cooperazione: «Non solo per le donne»
Conciliare vita privata e lavorativa non è solo «roba da donne». Anche i papà sono chiamati a scendere in campo. Per questo, la Federazione trentina della Cooperazione con Associazione donne in Cooperazione lancia «Genitori a lavoro», un percorso formativo dedicato alla genitorialità paritaria.
I responsabili delle risorse umane di 15 cooperative (già 10 si sono iscritte), con l’aiuto della consulente Adele Mapelli, esperta di comportamento organizzativo e diversity management, durante quattro mezze giornate di workshop e due di operatività sul campo, indagheranno i bisogni legati alla genitorialità, stilando delle linee guida da tradurre in buone pratiche. Il corso, infatti, consentirà non solo di agire sui tempi di vita-lavoro con strumenti flessibili di conciliazione come la banca ore, ma anche di valorizzare le competenze apprese naturalmente con la nascita di un figlio, le «soft skills», oggi sempre più richieste dalle aziende.
«L’esperienza maturata con il Family Audit ha dimostrato che quello che all’inizio all’azienda sembra un costo ha poi un effetto positivo: calano le assenze per malattie e gli straordinari, il dipendente è più fidelizzato e si riduce il rischio di perdere dipendenti competenti per difficoltà legate alla conciliazione» rileva l’assessora provinciale Sara Ferrari.
A sostenere il percorso è, infatti, la Provincia con la Fondazione don Guetti. Nessun costo, dunque, per le cooperative, ma solo benefici per quelle che decideranno di aderire. «Da circa 10 anni le cooperative trentine si sono attivate in questa direzione, alcune sono già molto attente al tema e hanno conseguito la certificazione Family Audit. Ma le indagini dimostrano che solo le cooperative più grandi, con un fatturato elevato e un management femminile, rientrano tra le “innovative”. Con questo progetto vogliamo fare di più e spingere tutte a un cambiamento organizzativo e culturale» spiega Simonetta Fedrizzi, responsabile del progetto.
«Del resto — conclude Nadia Martinelli, presidente dell’associazione Donne in Cooperazione — l’associazione si occupa da sempre di temi legati alla conciliazione cercando di favorire l’occupazione femminile e la governance paritaria nelle cooperative. Ora facciamo un ulteriore passo avanti e il fatto che già molte realtà abbiano aderito, dalle casse rurali alle cooperative di credito, passando per quelle di consumo, sociali e di lavoro, testimonia quanto il tema della conciliazione sia sentito».