«Bottiglie, obiettivo 90 milioni»
Taglio del nastro alla Vetri speciali: investiremo ancora
TRENTO Scommessa vinta, iniezione di fiducia, modello da implementare, gioco di squadra. Nel giorno della sua inaugurazione ufficiale, a cinque mesi e sedici giorni dalla produzione della prima bottiglia, si è parlato in questi termini, ieri, dello stabilimento della Vetri speciali di Spini di Gardolo e del percorso che l’ha portato a svilupparsi in quella che un tempo era la sede della Whirlpool. Undici mesi, 46 milioni di euro di investimento interamente effettuato dall’azienda, ma soprattutto 209 posti di lavoro in Trentino: «Siamo partiti molto bene e vediamo un futuro — rilancia il presidente di Vetri speciali Stefano Marzotto — Molto dipenderà dal mercato, ma lo stabilimento è grande e lo spazio per crescere non manca». «Qui ci sono tutte le condizioni per far nascere un polo del vetro internazionale e innovativo» aggiunge il vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi. Dal comunicato della multinazionale del freddo, giunto in un giorno di giugno del 2013 ad annunciare la chiusura «definitiva e incontrovertibile» della fabbrica di Spini «una sera per la mattina» come ricorda Olivi, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: dei 608 lavoratori, tra dipendenti Whirlpool e delle aziende dell’indotto, il 57% ha trovato una ricollocazione. Di questi, 117, fra i quali oltre 40 donne, sono ora impiegati alla Vetri speciali, dove sono stati assunti anche 27 lavoratori attraverso il programma Garanzia giovani e 6 apholding prendisti. Sono 183, in totale, le persone impiegate a Spini, 104 nello stabilimento di Pergine, 56 nella sede di palazzo Fugger Galasso. In totale fa 343, quasi la metà dei 761 dipendenti dell’azienda, che ha sedi produttive anche a Ormelle, in provincia di Treviso e San Vito al Tagliamento (Pordenone). «A Gardolo abbiamo investito 46 milioni, di cui 11 per riadattare il sito industriale — ricorda Marzotto, presidente anche di Zignago vetro, azionista al 50% della società — Entro l’anno ne investiremo altri 3 o 4». Oltre 400 milioni di bottiglie prodotte, fra gli 80 e i 90 a Spini, l’obiettivo per il 2017 è raggiungere i 165 milioni di fatturato. L’investimento iniziale si stima possa essere ammortizzato entro 5 o 6 anni. «Si è trattato di una generazione di ricchezza e valore per gli azionisti, i dipendenti e chiunque viva sul territorio» precisa il vicepresidente Vitaliano Torno, anche presidente della O-I Europe e detentore dell’altro 50% delle azioni di Vetri speciali. Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta celebra la «creazione di posti di lavoro», mentre il presidente della Provincia Ugo Rossi evidenzia, fra i successi dell’iniziativa, «la possibilità di sconfiggere l’attitudine a cavalcare lo scontento di qualcuno per quattro miseri voti». Il segretario generale della Cgil Franco Ianeselli, oltre a sottolineare la necessità di «creare un contesto favorevole per le imprese», ricorda anche «i 17.000 disoccupati trentini». Qualcuno di loro ha manifestato all’esterno dello stabilimento: ex operai Whirlpool, assieme agli attivisti del Sindacato di base multicategoriale. Ianeselli cita anche i quasi 2 milioni recuperati dal Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per la riqualificazione dei lavoratori, mentre il direttore di Confindustria Roberto Busato i 30 ottenuti dalla Banca europea per gli investimenti «grazie alla validità del modello proposto e che va implementato: riqualificare chi perde il posto di lavoro e reimmetterlo nel sistema produttivo». «Forse abbiamo abusato un po’ a definirlo “modello Whirlpool” — ammette Olivi — ma il paradigma è stato cambiato: è stato concesso un immobile in usufrutto che verrà restituito manutentato, si è messo in campo un rapporto virtuoso fra pubblico e privato senza che la Provincia spendesse nemmeno un euro».