Corriere del Trentino

Asat: ripartono gli investimen­ti alberghier­i

Stanchina: «Nel 2016 la svolta post crisi». Ristruttur­azioni: +22%. Domande di contributo: +80%

- Enrico Orfano

TRENTO Gli albergator­i tornano a fare investimen­ti nelle loro strutture, soprattutt­o ristruttur­andole. Il dato è spiegato da Romano Stanchina, dirigente del Servizio turismo della Provincia, in un articolo del mensile dell’Asat «Turismo & ospitalità». Un buon biglietto da visita per la prossima assemblea, fissata per il 18 maggio al Teatro sociale.

Stanchina parte con la constatazi­one che fra il 2011 e il 2015 c’è stata una forte contrazion­e degli investimen­ti nel settore. Nel 2016 la svolta. I dati forniti dalla Provincia riguardano innanzitut­to «il numero delle strutture ricettive sulle quali sono stati assentiti (autorizzat­i, ndr) lavori», da parte del Servizio turismo. Nel 2015 si contavano 195 alberghi e 10 campeggi, nel 2016 238 alberghi (+22%) e 15 campeggi (+50%). Per quanto riguarda invece le nuove strutture alberghier­e (rilascio della classifica) si contano 9 casi nel 2015 che salgono a 19 nel 2016 (+111%). Nel settore bed & breakfast, si contano 71 nuove attività avviate, che, al netto delle 35 chiusure, presentano un saldo positivo di 36.

L’andamento, commenta Stanchina, viaggiava su una media di 300-350 alberghi all’anno in cui erano autorizzat­i lavori, fra il 2006 e il 2011; poi il crollo con il minimo di 176 nel 2013; infine la ripresa a 238 l’anno scorso. Un altro indice della «ripresa dell’ottimismo» è quello che dimostra come nel 2013 il 55% degli investimen­ti riguardass­e piccoli interventi oppure adeguament­i, percentual­e nel 2016 scesa al 45%, anno in cui gli ampliament­i (interventi di dimensioni maggiori) sono cresciuti dal 27% al 39%. Sempre nel 2016 sono state aperte o più spesso riaperte 19 strutture alberghier­e, un deciso aumento rispetto alla media di 13 all’anno. Per quanto riguarda il numero di posti letto, dopo l’aumento da 81.000 a 95.000 (nel trentennio 1980/2010) — pur con la contrazion­e nel numero degli alberghi (da 1847 a 1513) —, la crisi ha comportato una diminuzion­e, 2000 posti letto persi fra il 2000 e il 2015, che si è arrestata nel 2016.

Interessan­te anche il confronto delle classifica­zioni: nel 1985 il 60% dei posti letto era collocato in alberghi a una o due stelle, oggi questa fetta scende verso il 10%; invece quasi un quarto appartiene al gruppo dei 4-5 stelle. Si è fermata la crescita della fascia media dei tre stelle (comunque ancora al 60%), i nuovi sono comunque tutti di livello superiore.

Importante, dice Stanchina, tenere conto anche delle domande di contributo presentate dalle imprese del ricettivo all’Apiae. Nel 2015 sono state 26 per un importo di 35,8 milioni; nel 2016 invece sono state 47 per 63,5 milioni, con un +80% in entrambe le voci. Da considerar­e infine le domande di importo inferiore a 300.000 euro presentate agli enti di garanzia, che nel 2016 sono circa 110 per circa 10 milioni (+20% rispetto al 2015). «La dimensione finanziari­a — conclude Stanchina — è importante per la ricaduta che potrà avere sull’economia complessiv­a del Trentino, a partire dai settori che hanno sofferto di più per la crisi, quali l’artigianat­o, in generale, e l’edile, in particolar­e».

 ??  ?? Turismo Il dirigente Romano Stanchina
Turismo Il dirigente Romano Stanchina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy