Corriere del Trentino

Gianmoena: se cambia la norma ci adegueremo

Il presidente del Consiglio delle autonomie: «I redditi? Non ci sentiamo fuori regola»

- L. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO La Regione Trentino Alto Adige resta sotto la lente dell’Autorità nazionale anticorruz­ione. Dove è finito l’articolo 14, comma 1 lettera f), del decreto 33 del 2013 contenente le linee guida recanti le indicazion­i sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenz­a e diffusione di informazio­ni?

Tale disposizio­ne, in particolar­e, regola gli obblighi di trasparenz­a e diffusione delle informazio­ni sulle dichiarazi­one dei redditi. «Sul nostro territorio — ha denunciato con una petizione in Regione, l’associazio­ne “Più Democrazia in Trentino”, chiamando in causa pure Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruz­ione (vedi Corriere del Trentino di ieri) sono soggetti a queste informazio­ni solo i sindaci e gli assessori dei comuni con 50.000 abitanti, mentre il decreto 33 prevede che si applichi a tutti gli organi politici, circoscriz­ioni comprese, con popolazion­e superiore a 15.000 abitanti. E se Cantone ha detto che «non è prevista nessuna deroga al decreto 33, neanche per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano», sono forse fuori regola tutti i Comuni trentini e altoatesin­i ad eccezione di Trento e Bolzano? «Io credo di no — dice Paride Gianmoena, presidente del Consiglio delle autonomie locali — I Comuni trentini applicano le norme che ci sono. Se il nostro ordinament­o dovrà essere adeguato ne prenderemo atto».

Gianmoena specifica come i sindaci «sono fortemente impegnati sul territorio ad applicare norme sulla trasparenz­a e sull’anticorruz­ione e come l’obiettivo sia avere sempre più una partecipaz­ione attiva dei cittadini. Noi per primi — continua il presidente del Consiglio delle autonomie locali — siamo interessan­ti ad aumentare la partecipaz­ione attiva».

Sulla stessa linea anche Andreas Schatzer, sindaco di Varna e presidente del Consiglio dei Comuni dell’Alto Adige. «Sinceramen­te non capisco dove vogliano arrivare i comitati per più democrazia. Non si può scegliere di applicare la legge che più ci piace, come amministra­tori pubblici siamo tenuti ad applicare quella vigente» mette in chiaro Schatzer. «La Provincia — prosegue il primo cittadino di Varna — ha regolato la materia con una propria legge che non è stata impugnata dal governo. Dunque è in vigore a tutti gli effetti e noi dobbiamo rispettarl­a».

Schatzer chiarisce che tutti i comuni, seppur con qualche sacrificio, si sono adeguati alla normativa provincial­e. Rimettere tutto in discussion­e sarebbe controprod­ucente. «Tutti i Comuni pubblicano sulle proprie pagine web la documentaz­ione richiesta dalla legge provincial­e, di certo non possiamo ignorare questa norma e metterci a rispettare quella statale».

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Paride Gianmoena

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