Artigiani, la partita si gioca fra Segatta e Svaizer
Corsa alla presidenza, iniziano gli incontri territoriali. Passo indietro degli altri contendenti
TRENTO Il quadro degli assetti elettorali in associazione Artigiani è sempre più definito. In campo, in maniera quasi definitiva, sono rimasti due candidati per il «dopo De Laurentis», vale a dire Marco Segatta, presidente del C5 della Valle dell’Adige e Nicola Svaizer, presidente del comprensorio C2 del Primiero.
Dopo il confronto fra tutti i presidenti territoriali, ha fatto un passo indietro Massimo Zadra, presidente del C6 della Val di Non. Già da ieri sera è partito un tour provinciale, a cominciare per entrambi da Rovereto, che servirà a far conoscere i due candidati al territorio.
Ufficialmente è possibile depositare le candidature fino a venerdì, con allegato il programma su cui si confronteranno i due aspiranti presidenti. Gli appuntamenti sui territori sono pensati per avvenire in contemporanea.
Il candidato Segatta esce con una dichiarazione ufficiale: «C’è un grande rispetto per tutti i protagonisti di questa tornata elettorale. Non c’è una maggioranza precostituita. Adesso abbiamo in mano un programma di massima, che però verrà definito con la parrenze tecipazione di tutti».
A questo punto fra i due contendenti ci sarà un confronto sul programma. Per quanto riguarda i pesi in campo, secondo i ben informati il candidato Segatta avrebbe un discreto vantaggio. Anzi, i grandi territori sarebbero proprio con il candidato del C5 e ciò avrebbe una certa influenza sul voto della quarantina di «grandi elettori» che nell’assemblea del 27 aprile avrà la parola definitiva. In ogni caso i giochi non sono per nulla fatti, perché la coalizione che sostiene Svaizer potrebbe imporsi conglomerando le prefe- per il giovane ingegnere informatico. A quanto pare, comunque, non ci sono grosse contrapposizioni fra Segatta e Svaizer, che si confrontano in modo leale per la presidenza provinciale degli Artigiani.
Rispetto ai numerosi candidati che nelle scorse settimane avevano coltivato qualche velleità, da registrare il passo indietro di Armando Maistri (Rovereto) — che ha condizionato anche Maurizio Martini — non rappresentante di un territorio e in uscita anche come portavoce delle categorie.