Corriere del Trentino

Socin e Carmassi, le opere Vita e arte in un catalogo

- Di Massimilia­no Boschi

«Il frutto di una tenace impresa di donne chiamate per scelta o per caso alla cura e realizzazi­one di questo lavoro». Parole di Roberto Mangogna, presidente della Fondazione Socin, per presentare il catalogo Tullia Socin, Enrico Carmassi. Opere della Fondazione Socin, curato da Anna Zinelli e Giovanna Tamassia ed edito da Skira. Trecentoci­nquanta pagine dedicate a due artisti del Novecento di cui Bolzano custodisce un importante e voluminoso nucleo di opere. La pittrice Tullia Socin è nata nel 1907 tra le montagne di Bolzano, lo scultore Enrico Carmassi dieci anni prima, sul mare di La Spezia, differenze che non li hanno divisi, ma uniti in un inusuale sodalizio artistico e di vita. Dopo il matrimonio, nel 1944, la coppia si è trasferita in Piemonte dove hanno proseguito il loro sodalizio fino al 1975, anno della morte di Carmassi. Tullia Socin è scomparsa vent’anni più tardi.

Qui ricordiamo le brevi note biografich­e perché il percorso artistico è presentato, illustrato e raccontato con dovizia di particolar­i nel catalogo edito da Skira che contiene oltre duecento immagini delle opere di Tullia Socin e oltre cento di Enrico Carmassi. Un lavoro imponente frutto del lavori di inventario, catalogazi­one e studio compiuto dalla Fondazione Socin dal 2010 a oggi.

Uno studio approfondi­to compiuto su oltre mille opere, ma anche su lettere, libri articoli, fotografie, riviste e appunti ora in parte custoditi presso il Museo Civico di Bolzano.

Una mole di materiale sopravviss­uta solo grazie alla paziente archiviazi­one e catalogazi­one di Maria Pia Socin, sorella di Tullia, una delle protagonis­te di quella «tenace impresa di donne» di cui ha scritto Roberto Mangogna nelle prima pagine del catalogo. Un ruolo fondamenta­le l’hanno svolto altre due donne, Verena Mumelter e Fiorella Tapparelli le restauratr­ici che hanno consentito il recupero della leggibilit­à delle opere e le approfondi­te indagini sulle tecniche utilizzate, ma anche i saggi critici sono quasi tutti «al femminile».

Il catalogo ospita, infatti,gli scritti delle curatrici Giovanna Tamassia e Anna Zinelli, oltre a quelli di Mara Borzone, Marzia Ratti, Francesca Bacci, Silvia Spada Pintarelli, Eva Gratl e Carl Kraus.

Le ultime pagine del catalogo ospitano le immagini delle opere realizzate da entrambi tra cui le ceramiche artistiche realizzate nel secondo dopoguerra e altri lavori dal carattere sperimenta­le e di ricerca. A chiudere il volume, in quarta di copertina, la «Donna elica» scultura in gesso di Enrico Carmassi, in copertina, ad aprire il catalogo, «Il marinaio» (olio su tela) opera giovanile di Tullia Socin del 1934.

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