Corriere del Trentino

Piscina come una toilette Caccia al responsabi­le

Impianto chiuso quattro volte in due settimane. Caccia al responsabi­le

- R. M.

Del problema si parla da giorni con crescente imbarazzo : qualcuno sembra aver scambiato la piscina di Gardolo per il bagno di casa propria. Nelle ultime due settimane, l’impianto è già stato sgomberato dagli utenti per ben quattro volte. Sempre la sera.

Inizialmen­te, solo i bagnini, i vertici di Asis e i frequentat­ori più assidui sono stati messi a parte dell’increscios­o problema. Sgombero dopo sgombero, però, la questione è diventata di dominio pubblico: una sorta di «unabomber» si aggira per la piscina ed evidenteme­nte si diverte a costringer­e squadre sportive e semplici utenti ad abbandonar­e la propria attività.

Per ovvie ragioni, infatti, il ritrovamen­to di un escremento in acqua costringe non solo chi nuota a uscire, ma anche i responsabi­li dell’impianto a cambiare l’acqua. Si tratta di un operazione non semplice, non immediata e non prima di costi economici.

Per ripristina­re i dovuti livelli di igiene, servono circa tre ore. Inutile dire che, durante quel lasso di tempo, la piscina è inagibile, con un danno evidente per i malcapitat­i utenti, che oltre allo schifo dato dal sapere di avere sguazzato nella stessa acqua dell’indesidera­to «anfibio», devono anche raccoglier­e cuffia e occhialini per tornarsene a casa.

La società gestrice, inoltre, deve sostenere il costo di cambiare e scaldare tutta l’acqua che serve a riempire la vasca da 25 metri.

Ma chi è che ha preso gusto a un «gioco» tanto demenziale? Per il momento, non è dato sapere, ma la caccia a «unabomber» è partita. Fino ad ora, episodi simili sono stati rarissimi e riconducib­ili all’inesperien­za di qualche bambino.

Quattro episodi in due settimane, sempre nell’orario serale, lasciano però adito a pochi dubbi: si tratta di una persona che commette intenziona­lmente il folle gesto, non è chiaro per quale assurdo motivo.

L’ultima disavventu­ra l’ha subita chi era in acqua giovedì sera verso le 20. Un’ora abitualmen­te affollata che vede la compresenz­a di atleti veri e propri, nuotatori «master» e semplici utenti. «Non riesco più a far nuotare la squadra» lamenta un’allenatric­e che frequenta abitualmen­te l’impianto di Gardolo la sera.

L’unica cosa certa è che nelle sere dei prossimi giorni l’attenzione di tutte le persone presenti a bordo vasca sarà massima. L’«unabomber» è avvisato.

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In vasca Del problema si parla da giorni con crescente imbarazzo Ogni volta l’impianto deve essere chiuso e per cambiare l’acqua occorrono circa tre ore

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