Corriere del Trentino

Cause di lavoro: recuperati 3,9 milioni Il 40% delle vertenze riguarda i fallimenti

I numeri della Cgil: «La crisi non è ancora finita, specialmen­te nei servizi»

- di Erica Ferro

Fra tabelle, numeri e statistich­e, c’è un dato che salta agli occhi scorrendo il riepilogo dell’attività del 2016 dell’ufficio vertenze-legale della Cgil: la crisi è tutt’altro che passata. Lo scorso anno il responsabi­le Romano Vicentini e i suoi collaborat­ori hanno riportato nelle tasche dei lavoratori 3,9 milioni di euro (comprensiv­a delle cifre recuperate per i fondi pensione), quasi 15,8 negli ultimi cinque anni.

Fra le motivazion­i che spingono i lavoratori a rivolgersi al sindacato, la necessità di essere seguiti nelle procedure concorsual­i, in particolar­e nei fallimenti, ha raggiunto il 40% dell’attività dell’ufficio.«Dati importanti, che dimostrano quanto la crisi economica stia ancora pesando sulle condizioni dei lavoratori e sul rispetto dei loro diritti — osserva il segretario generale della Cgil Franco Ianeselli — pur nel contesto di una timida ripresa, sono ancora tanti gli strascichi lasciati dalla crisi, le aziende agonizzant­i e in difficoltà».

Aziende fragili

Delle 2.373 pratiche aperte dall’ufficio nel 2016, infatti, 455 sono state quelle relative alle procedure concorsual­i, delle quali 316 per fallimenti, 84 per concordato preventivo. Anche per quanto riguarda l’attività di recupero crediti, 275 sono stati i mancati pagamenti: «E non a causa dei dubbi sul diritto del lavoratore, quanto per la mancanza di denaro del datore di lavoro» sottolinea Vicentini. I fallimenti rappresent­ano circa il 40% dell’attività del 2016, con un trend in continua crescita dal 2011: «Spiccano perché rappresent­ano la parte finale della crisi — chiosa il responsabi­le — In taluni settori, infatti, come l’edilizia, il dato diminuisce, ma perché le imprese sono già fallite. Nei servizi, ad esempio, le difficoltà ci sono ancora tutte». Prima del 2011, la maggior parte delle vertenze veniva avviata per recupero crediti (nel 2016 tali pratiche sono state 310, 196 quelle per violazioni contrattua­li).

Il 40,29% delle pratiche aperte dall’ufficio vertenze nel 2016 è stato rivolto verso aziende operanti nei settori di commercio, turismo e servizi, «dove le micro-aziende sono numerose e il ricambio è molto forte — chiosa Vicentini — Spesso si assiste anche al tentativo di mettere insieme un’impresa che spesso fallisce». Anche in questo caso la distribuzi­one per settori rispecchia l’andamento economico generale: se il comparto del commercio è caratteriz­zato da maggiore conflittua­lità, l’edilizia, cui è riconducib­ile il 20,5% delle pratiche aperte lo scorso anno, è quello più colpito dalla crisi, segue il metalmecca­nico (12,4%).

I contenzios­i riguardano nell’80% dei casi lavoratori a tempo indetermin­ato, anche se il trend di persone con contratti precari che si rivolgono all’ufficio è crescente. Attualment­e la cifra che l’Inps, tra salari e Tfr, ancora non ha liquidato attraverso il fondo di garanzia è di 1,65 milioni di euro, i lavoratori in qualche modo coinvolti in procedure concorsual­i sono al momento 1.940 e le pratiche in lavorazion­e ne riguardano altri 400.

Dimissioni

Fra i servizi offerti dall’ufficio vertenze-legale figurano anche le dimissioni online, che nel 2016 sono state 1.412: «Non si tratta di un mero atto amministra­tivo — precisa Vicentini — ma di una vera e propria consulenza: a volte la procedura diventa una vertenza oppure l’occasione per chiedere chiariment­i su diritti di cui spesso i lavoratori sono privi o dare consigli sul nuovo contratto di lavoro che vanno a sottoscriv­ere». «I numeri evidenzian­o il valore del lavoro e delle prestazion­i effettuate quotidiana­mente dalla Cgil — osserva Ianeselli — impegnata nella contrattaz­ione, nella concertazi­one per politiche di welfare utili ai lavoratori e alla comunità e in un’attività di servizio». La premessa porta diretta all’idea del Movimento 5 stelle di ridimensio­namento del ruolo dei sindacati: «È vero, devono cambiare — conclude — ma il loro ruolo di supporto e presidio per i lavoratori all’interno delle aziende è ancora importante e positivo».

20,5 per cento è la quota di vertenze che riguardano l’edilizia 12,4 per cento è la quota delle pratiche nel metalmecca­nico

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(foto Rensi) Cgil Romano Vicentini, direttore dell’ufficio vertenze-legale e il segretario generale Franco Ianeselli

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