«La via di Schenèr» tracciata da Melchiorre
Non è un romanzo, non è un diario di viaggio, non è una guida escursionistica e non è neppure un saggio storico: che cosa è, dunque? La via di Schenèr (Marsilio, pp. 239, euro 16,50, disegni di Jimmi Trotter) è una splendida compenetrazione di tutto ciò. L’ultimo libro del giovane storico bellunese Matteo Melchiorre, è infatti un viaggio tra passato e presente, tra archivi e biblioteche e scarpinate su strapiombi segnati da silenziose e inconsolate cappelle. Quasi una trascrizione diretta di emozioni vissute durante l’esplorazione, di riflessioni «a caldo» su lontane documentazioni, di stupori dinanzi ai racconti degli anziani. La via attraverso il passo dello Schenèr –—inizialmente mulattiera nella montagna — collegava Feltre a Fiera di Primiero: un territorio dunque venetomediterraneo con uno tirolese-asburgico. Una strada stretta, percorribile solo a piedi e con i muli, ma servita allora da tante locande: oggi, anche se più confortevole, offre qualche bar e tanti ricordi grazie a questa accurata ricerca, rafforzata dal capitolo delle referenze archivistiche e bibliografiche.©