Corriere del Trentino

Neuropsico­logia, la sfida di Ghezzer

Con due colleghe ha fondato una cooperativ­a. «Costruire reti»

- S. V.

TRENTO «Avete un sacco di belle idee, ma mancano i soldi per metterle in pratica». È quello che Sara Ghezzer, 30 anni, e le socie Sara Pedroni, coetanea, e Carla Delpero (37) si sentono dire di fronte ai progetti che presentano tramite la cooperativ­a Neuroimpro­nta. «Peccato» dice la profession­ista, che assieme alle colleghe conosciute durante il tirocinio all’ospedale di Bolzano ha deciso di mettersi in proprio, nel 2014, per praticare il campo della neuropsico­logia in Trentino che tre anni fa era ancora poco esplorato. «Perché — prosegue — il bello di essere imprendito­ri giovani è confrontar­si sempre con idee nuove, avere la necessità di essere flessibili. Se non siamo noi a essere innovativi non è che il lavoro ci casca addosso».

Neuroimpro­nta è una cooperativ­a al femminile, con un team che si è allargato a Laura Piffer, logopedist­a, e Chiara Michelotti, fisioterap­ista. Due gli ambulatori, a Cles e a Trento. «L’idea di costituirs­i in cooperativ­a — racconta Ghezzer — è nata per due motivi: avere una comune responsabi­lità tra di noi, una mutualità fra soci, e aprire alle persone svantaggia­te». I servizi offerti vanno a beneficio di anziani, adulti e bambini. «Il neuropsico­logo — spiega — è uno psicologo specializz­ato nel lavoro sulle funzioni cognitive: memoria, linguaggio, attenzione. Nei casi di sospetta demenza, ad esempio, partiamo dalla parte diagnostic­a, cercando di capire con il paziente se si tratta effettivam­ente di demenza, oppure di stress o depression­e. Vengono da noi i familiari oppure il singolo, che avverte certi cambiament­i. “Non funziono più come prima” ci dice”».

Le neuropsico­loghe insegnano ai familiari le strategie per la gestione del malato in casa. Nel campo riabilitat­ivo, lavorano con i pazienti che hanno avuto un ictus o soffrono di malattie neurodegen­erative come la sclerosi multipla. Riguardo all’infanzia, le attività riguardano il supporto per i disturbi specifici dell’apprendime­nto (dislessia, disgrafia e via dicendo), i bisogni educativi speciali, l’emotività. Ansia, depression­e, attacchi di panico sono i disturbi che solitament­e vengono trattati per gli adulti.

Le socie sono soddisfatt­e per le risposte che sta ottenendo Neuroimpro­nta, che mette assieme competenza, cura e innovazion­e imprendito­riale. «I nostri percorsi con i volontari delle case di riposo sono molto seguiti, così come quelli all’università della terza età. Quello di cui abbiamo bisogno ora — conclude Ghezzer — è metterci ancora di più in rete con le altre cooperativ­e, per partecipar­e assieme ai bandi».

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Neuroimpro­nta Sara Ghezzer, a destra, insieme alle sue colleghe

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