Santa Chiara, risorse in arrivo «Ex mensa: cantiere nel 2019»
Gilmozzi e Biasioli in commissione. Destinazione e metratura, serve la deroga
TRENTO Un cantiere nel 2019. Almeno questo è l’obiettivo di Palazzo Thun per quanto riguarda la riqualificazione dell’area Santa Chiara e in particolare dell’ex mensa che, secondo le previsioni, dovrebbe ospitare in futuro l’Urban center e un centro giovani. Questa settimana intanto il tema è nell’agenda della commissione consiliare per l’Urbanistica e i lavori pubblici convocata per domani.
La necessità di una deroga: questo il motivo che porta l’organismo consiliare ad affrontare il tema del restauro e dell’ampliamento dell’ex mensa Santa Chiara. La struttura è già di proprietà del Comune ed ospiterà, una volta terminato l’intervento di riqualificazione, la nuova sede degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, il nuovo Urban center e spazi per i giovani che dovrebbero essere in capo al servizio delle Politiche giovanili. Il nodo che sarà affrontato in commissione domani, in un appuntamento per ora solo informativo, riguarda in particolare, la destinazione d’uso. Una deroga all’inquadratura come verde pubblico era, con il cambiamento delle prospettive per l’utilizzo dell’area, già stata necessaria in passato e ora il passaggio dovrà essere ripetuto. Sul piatto inoltre c’è un (contenuto) aumento di volumi dell’edificio, necessario per lo sbarrieramento.
Quello di domani, dunque, sarà un passaggio dedicato al confronto sulle opere. Alla presenza degli assessori ai Lavori pubblici e all’Urbanistica Italo Gilmozzi e Paolo Biasioli che illustreranno quanto finora definito alla commissione. La deroga dovrà poi essere deliberata dalla giunta e dal consiglio comunale.
«L’incontro di mercoledì — conferma il vicesindaco Biasioli — è stato pensato per dare una pre-informazione alla commissione». L’assessore Gilmozzi ricorda che la partita è legata al trasferimento di una parte dei 500 milioni di euro che lo Stato ha messo a disposizione a livello nazionale per la riqualificazione urbana: «Spero che le risorse arrivino entro poco, entro il 2018» spiega Gilmozzi. L’idea, fa sapere assieme a Biasioli, è quella di «mettere nel 2019 a bilancio l’opera»: «I lavori (il vicesindaco parla in questo senso di un «auspicio», ndr) potrebbero iniziare nel 2019». «Nell’ex mensa — ricorda sempre l’assessore Gilmozzi — troveranno una nuova sede gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti che dovrebbero gestire l’Urban center. E ci sarà anche uno spazio dedicato ai giovani. La costruzione rimarrà di fatto quella che già c’è».
La riqualificazione dell’ex mensa Santa Chiara è un tassello di un intervento più vasto, l’operazione «Santa Chiara open lab». A essere interessata sarà infatti l’intera area tra via San Giovanni Bosco, il parco e via Santa Croce. È previsto un restauro della chiesa del Redentore; nell’ex Civica invece troveranno una sede il Centro anziani e un nuovo nido interaziendale. All’interno del progetto globale si ricorda anche il coinvolgimento della Habitat di Tosolini. Proprio questa presenza, che non aveva pienamente convinto alcuni, potrebbe aver inciso sulla firma della convenzione tra il Comune e l’imprenditore altoatesino che di fatto ha da poco (la notizia è dell’inizio di aprile) chiuso la partita del cosiddetto «Buco Tosolini».
Essendo il progetto (curato dagli uffici di Palazzo Thun) per l’ex mensa basato su proprietà del Comune, non dovrebbero essere necessari espropri. E la partita potrà contare sulle risorse dello Stato. Da Roma è previsto un trasferimento di 18 milioni di euro per la riqualificazione urbana; di 41 milioni in totale è il costo previsto del restyling dell’intera area (23 dovrebbero arrivare dai privati). Il passaggio libererà delle risorse che erano già a bilancio per la partita: 12,5 milioni di euro circa: «Una parte servirà per la piscina — ricorda Gilmozzi — un’altra per altri interventi». Anche per il PalaTrento? Le nuove regole della Federazione italiana pallacanestro che indicano la capienza di 5.000 posti come necessaria per ospitare le partite della massima serie (a partire dai play-off della stagione 20172018) lo rendono inadeguato. «Forse anche per il palazzetto», apre l’assessore.
«Open lab» La riqualificazione interessa l’intera area Con la ex Civica il parco e la chiesetta