Corriere del Trentino

Caramaschi: «I colpevoli vanno espulsi»

Il sindaco chiede tolleranza zero per gli autori della provocazio­ne. Rabini protesta: struttura inadatta Vettori (Lega): prevenzion­e, la maggioranz­a bocciò la nostra richiesta. Della Ratta: fatti preoccupan­ti

- V. L.

BOLZANO Il sindaco Renzo Caramaschi non usa mezzi termini: «Va bene essere accoglient­i e solidali, ma la violenza va condannata con fermezza. Chi si rende colpevole di aggression­i ed episodi come quelli avvenuti negli ultimi giorni all’ex Alimarket va espulso dalle strutture ma anche dall’Italia. Comportame­nti del genere non sono tollerabil­i». Il primo cittadino non nasconde una certa preoccupaz­ione, anche perché il centro di via Gobetti, la cui gestione è totalmente a carico della Provincia, non è l’unico tasto dolente con cui il capoluogo deve fare i conti. «La pressione sulla città è stata alleggerit­a proprio come avevamo chiesto — spiega Caramaschi — ma Bolzano non può sopportare risse e aggression­i, che portano solo ulteriore degrado. Poi, certo, una struttura da centinaia di persone non favorisce la tranquilli­tà, ma frazionare costa e forse la Provincia in questo momento non ha intenzione di fare ulteriori investimen­ti».

Proprio su questo punto interviene Chiara Rabini, consiglier­a dei Verdi e referente cittadina per profughi e richiedent­i asilo: «L’ex Alimarket è una struttura adatta ad accogliere duecento persone, andrebbe chiusa o depotenzia­ta. Una soluzione a queste tensioni è sicurament­e quella di ospitare le persone in centri più piccoli, che rispettino gli standard minimi come previsto dal sistema Sprar. Nei centri andrebbero inoltre tenuti dei corsi di educazione civica; il comportame­nto di pochi non può danneggiar­e l’immagine di molti altri, la maggior parte, che invece sono disposti a integrarsi, che lavorano e che la notte vogliono dormire». Rabini punta inoltre il dito contro l’eccessiva lunghezza delle procedure di valutazion­e della domanda di asilo: «I tempi vanno accorciati, anche per diminuire la durata della permanenza dei centri. Esprimo la mia solidariet­à a tutti gli operatori e le operatrici, alle forze dell’ordine e agli stessi ospiti che si impegnano ogni giorno per una buona convivenza».

Tuona invece Carlo Vettori, consiglier­e comunale della Lega Nord: «Dopo i fatti di Berlino avevamo già presentato una mozione per chiedere che ci fossero dei presidi fissi, anche con l’ausilio dei militari, davanti ai centri. Peccato che la maggioranz­a bocciò il tutto. Ora mi chiedo dove vogliano andare a parare sindaco e giunta, visto quello che è accaduto negli ultimi giorni».

Si dice «sempre più preoccupat­o» il consiglier­e socialista Claudio Della Ratta: «Ennesima rissa all’ex Alimarket, con una decina di feriti e danni ingenti, che paghiamo poi noi. L’amministra­zione che fatica a presidiare il fenomeno a causa di leggi risibili in materia che di fatto nessun potere danno al sindaco, è costretta tra l’altro ad incrementa­re continuame­nte i costi relativi, che sono a carico della collettivi­tà. Le forze dell’ordine sono impotenti, dato che le persone individuat­e e fermate vengono subito rilasciate».

Idee La referente propone centri più piccoli e corsi di educazione civica

 ??  ?? Disperato Uno degli ospiti mostra il suo documento d’identità e la mano ferita (Foto Klotz/Rensi)
Disperato Uno degli ospiti mostra il suo documento d’identità e la mano ferita (Foto Klotz/Rensi)

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