«Con battuta e ricezione il Tours ci ha tolto la Coppa»
Lorenzetti: «La tristezza non svanisce subito, ma ora c’è Perugia»
TRENTO «Piombare a terra con chi si vuol bene e con chi stimi non rende meno violento l’impatto con la realtà» scriveva su Facebook domenica Angelo Lorenzetti, all’indomani della sconfitta di Tours che ha lasciato in Francia la coppa Cev. E proprio del significato di cadere ha parlato ieri l’allenatore ai suoi ragazzi, una volta ritrovati in palestra per «dare sostanza al desiderio di rialzarsi assieme». L’occasione per farlo è imminente: domani sera a Perugia la Diatec avrà la prima di due occasioni per provare a chiudere in proprio favore la serie delle semifinali scudetto.
Sabato, invece, sull’1-1, avete forse pensato che il traguardo fosse ormai raggiunto?
«Assolutamente no. Come ci capita spesso al PalaTrento di saper regalare ai tifosi partite importanti, eravamo consapevoli che allo stesso modo l’ambiente di Tours sarebbe stato stimolante in quel senso. E ciò che accade a noi in casa, sabato è successo al Tours. La differenza importante è stata fra battuta e ricezione».
In termini opposti a quanto si era visto nella gara d’andata.
«Grazie a questi fondamentali i nostri avversari hanno ricavato tantissimo, 18 punti e molte palle alte e nonostante il nostro buon cambiopalla, questo ha appesantito di molto ogni set. C’è stato un momento in cui avevamo in mano l’inerzia della partita, ma la direzione non è cambiata per disattenzione, quanto piuttosto per un giro di battuta importante entrato ai francesi al quale non abbiamo saputo rispondere con una serie al servizio altrettanto rilevante».
Cosa ha detto ai suoi giocatori
stamattina (ieri, ndr), alla ripresa degli allenamenti?
«Abbiamo parlato di cosa significhi cadere e di questa caduta, senza metterci dentro giudizi personali che creano convinzioni limitanti. Ho ricordato loro le salite che hanno affrontato in questa stagione in termini di percorsi tecnici e agonistici e abbiamo analizzato nel dettaglio la gara, perché quando lo si fa essa regala sempre verità diverse da quelle di fine partita».
Com’è il clima all’interno dell’ambiente gialloblù?
«Poiché tenevamo molto a questo match e al trofeo, non è che la tristezza possa sfumare in un lampo solo perché qualcuno fa delle affermazioni. L’intimo di ciascuno, poi, è differente. Adesso dobbiamo buttare quello che abbiamo nel lavoro in palestra, cercando di far scivolare via la tristezza e pensando a quello che invece possiamo andare a conquistare».
L’occasione per centrare la finale scudetto si presenta a stretto giro.
«Sì, sapevamo che l’impegno con gara 4 sarebbe stato molto vicino e che in caso di vittoria della coppa Cev saremmo dovuti rimanere concentrati per non arrivare troppo esaltati all’appuntamento. Ora dobbiamo lavorare per non presentarci all’incontro, invece, troppo mogi».
Domani sera affronterete di nuovo Perugia, un avversario che ormai non ha più segreti.
«Sappiamo quali siano i valori tecnici e numerici che siamo in grado di esprimere, ci serve una pallavolo intensa dal punto di vista tecnico e mentale e dobbiamo metterci nelle condizioni di poterla interpretare».