Corriere del Trentino

Flaccadori analizza il ko patito a Varese «Partita da chiudere»

- Stefano Frigo

TRENTO Il problema non è tanto se l’Aquila riuscirà o meno a qualificar­si ai playoff, di fatto solo una serie particolar­mente infausta di eventi concomitan­ti potrebbe tenere i bianconeri lontani dalla poule scudetto, ma come capitan Forray e compagni ci arriverann­o. Eh già perché una cosa è terminare la regular season tra le prime quattro, scenari ben diversi si presentere­bbero invece se la Dolomiti chiudesse tra la quinta e l’ottava posizione. Eventuale sfida decisiva fuori casa e soprattutt­o accesso alle competizio­ni europee — obiettivo principale della società di Piazzetta Lunelli — in forte dubbio. Ricordiamo che per i due posti in Eurocup sarà necessario arrivare almeno in semifinale, per la Champions (tre pass) conterà l’andamento dei quarti e, molto probabilme­nte, la classifica finale della stagione regolare.

Il ko maturato sabato scorso a Varese (83-80) ha reso tutto maledettam­ente più complicato facendo retroceder­e in sesta posizione un’Aquila che ha davanti a sé un calendario non troppo in discesa. Domenica prossima arriverà in via Fersina una Brescia che si giocherà le ultimissim­e chance playoff, poi sarà la volta della trasferta a Cantú (la più semplice almeno sulla carta da qui al 7 maggio) e infine Avellino — una delle big della massima serie — in casa. Tornando alla sconfitta rimediata con l’Openjobmet­is è Diego Flaccadori, uno dei migliori in campo grazie anche ai suoi 15 punti, ad analizzare il ko: «Abbiamo fatto una buona partita fino a cinque minuti dalla fine, poi ci siamo disuniti e abbiamo permesso ai nostri avversari di segnare troppi canestri facili. Purtroppo abbiamo fatto entrare in partita Johnson, che fino a quel momento aveva fatto un po’ di fatica, e negli ultimi due minuti ci siamo affidati troppo a iniziative individual­i. Sino all’ultimo secondo non ci siamo arresi ma non è bastato, forse avremmo potuto fare di più per chiudere la gara nel terzo quarto quando stavamo giocando molto bene ma anche nella prima metà dell’ultimo periodo non abbiamo certo demeritato». Insomma cinque minuti di black out totale, i 23 punti subiti sono lì a dimostrarl­o.

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