Impianti sportivi, Asis si gioca il futuro
Tre opzioni per la gestione degli impianti sportivi cittadini, con un «bonus» in più per il mantenimento di Asis. Questo il quadro che emerge dallo studio affidato dal Comune ai consulenti: mercoledì prossimo si va in Aula.
TRENTO Il documento è già nelle mani di tutti i consiglieri comunali. Ma la commissione capigruppo, nell’ultima riunione, ha messo in agenda una presentazione «ufficiale» in aula, in modo da chiarire ogni possibile dubbio sulla gestione Asis o sulle ipotesi alternative analizzate dai consulenti della Paragon advisory.
Mercoledì prossimo, dunque, gli esperti della società bolognese saliranno al primo piano di Palazzo Thun per illustrare ai consiglieri il contenuto dello studio comparativo sui modelli di gestione degli impianti sportivi comunali. Nessun confronto, però, al termine della presentazione: i capigruppo hanno deciso infatti che ci si limiterà alle domande di chiarimento. Con tempi strettissimi: ogni gruppo avrà a disposizione solo cinque minuti.
Una scelta che evita, di fatto, una discussione lunga e soprattutto animata, come succede sempre a Palazzo Thun quando sui banchi approda il tasto dolente della gestione di Asis. Lo scorso anno, per ricordare l’ultimo episodio, per il Piano programma dell’azienda speciale il consiglio si era arenato, con critiche anche abbastanza feroci ad Asis arrivate da entrambi gli schieramenti. «Asis è una nave senza timoniere» aveva sentenziato Dario Maestranzi (Patt), mentre Vanni Scalfi (Pd) aveva chiarito che ogni decisione, riguardo al futuro della società, «sarà politico», chiedendo allo stesso tempo anche una riduzione delle tariffe per i più giovani. «Un carrozzone abbellito» aveva definito Asis il leghista Vittorio Bridi, mentre Cristian Zanetti (Forza Italia) aveva chiesto di non votare il piano.
Il precedente Lo scorso anno sul piano programma si erano registrate critiche bipartisan