Corriere del Trentino

ROVERETO, GREEN ECONOMY E ALLEANZE TERRITORIA­LI

- Il caso di Luca Malossini Paolo Farinati, ROVERETO

Si è svolta dal 31 marzo al 2 aprile la decima edizione del festival «Città Impresa», facendo di Vicenza per qualche giorno la capitale italiana del dibattito economico e politico. Un’edizione di grande successo per l’alta qualità dei relatori, ma soprattutt­o per la grande attualità dei temi trattati. Assai numerosi e ampiamente soddisfatt­i gli uomini d’impresa presenti, chiarament­e in maggior parte del Nordest, che ancora una volta si dimostra territorio pronto a dibattere e ad affrontare i problemi e le nuove prospettiv­e dell’economia reale. Gli under 30 hanno rappresent­ato mediamente circa il 30% dei presenti. Scrivo questa riflession­e anche con un po’ di amarezza, ricordando che nel 2007, tra le città fondatrici del festival «Città Impresa», c’era anche Rovereto e la nostra città vi partecipò fino al 2010. Poi l’amministra­zione Miorandi lasciò perdere tale opportunit­à e così l’attuale sindaco Valduga. Rovereto e la Vallagarin­a sono indiscutib­ilmente il territorio del Trentino che più soffre la prolungata crisi economica. Stiamo reagendo soprattutt­o grazie all’azione della Provincia e di Trentino Sviluppo. Il progetto «Manifattur­a Domani» e il Polo della Meccatroni­ca sono e dovranno essere i centri propulsori per la rinnovata impresa lagarina. Iniziative come il festival «Città Impresa» hanno anche l’obiettivo di creare e mantenere viva la cultura dell’impresa, spesso in Trentino vista scioccamen­te con una certa avversità. Rovereto nei secoli è vissuta ed è progredita grazie a una notevole attività imprendito­riale. Non disperdiam­ola. E qui mi chiedo, perché la manifestaz­ione «Green Week» si è svolta a Trento e non a Rovereto? A conferma dell’importanza strategica per Rovereto e per la Vallagarin­a delle relazioni con l’area lombardo–veneta, ricordo che dall’11 al 13 maggio si terrà a Padova il Galileo festival dell’innovazion­e, mentre a Trieste dal 23 al 25 settembre vi sarà Trieste Next dedicato alla ricerca scientific­a e all’evoluzione tecnologic­a e infine a Bergamo dal 27 al 29 ottobre si terrà il festival dei territori industrial­i. A Vicenza si è sancito a più voci che il localismo è finito, che vi è bisogno di creare e rendere concreta una visione metropolit­ana dell’economia, che l’impresa necessita di un palcosceni­co territoria­le più ampio. Ragionare da Trieste a Vicenza, da Verona a Bergamo, da Milano a Torino è un imperativo categorico non più rinviabile. Ne è in gioco la nostra manifattur­a, che nel mondo è comunque sempre e dovunque ben vista. Un territorio ampio che educa, forma e produce in sinergica connession­e. Qui entrano in gioco le università, i centri politecnic­i di ricerca, le vie di comunicazi­one, sia su ferro sia su gomma, l’intermodal­ità, la logistica. Questi festival non sono una mera passerella di teorie, ma luogo e spazio d’incontri, di relazioni. Ecco perché è importante esserci. È questione di avere una visione della Rovereto del domani, non per imporla ma per preparare e seminare al meglio un terreno che altrimenti rischia di diventare arido. a sempre sono portato ad aggiungere piuttosto che a togliere. Quindi più si discute attorno a temi caldi come quelli legati al futuro delle imprese, meglio è. Nel caso però del festival «Città Impresa», ricordo che possiamo già contare su quello dell’economia, diventato ormai un appuntamen­to internazio­nale, e di ciò va tenuto conto. Piuttosto reputo meritorio, e da approfondi­re, quanto lei afferma sulla necessità di superare i localismi per addivenire a una visione metropolit­ana dell’economia. La sopravvive­nza del Trentino, oggi, si gioca alleandosi con gli altri territori. Cercare agganci con l’area lombardo-veneta e intensific­are il discorso euroregion­ale sono pertanto due direttive da seguire con convinzion­e.

Rovereto — che ha tutte le potenziali­tà per diventare culla della green economy — deve tuttavia giocare le sue carte mettendo sul piatto coraggio, competenze e idee. Non è più il momento di rivendicar­e gelosie nei confronti di Trento. La Città della Quercia, attraverso il polo della Meccatroni­ca e il Progetto Manifattur­a, ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto al capoluogo per quanto concerne l’innovazion­e. Si concentri su tale settore, cercando sinergie con Trento e non piccole rivincite fine a se stesse.

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