ROVERETO, GREEN ECONOMY E ALLEANZE TERRITORIALI
Si è svolta dal 31 marzo al 2 aprile la decima edizione del festival «Città Impresa», facendo di Vicenza per qualche giorno la capitale italiana del dibattito economico e politico. Un’edizione di grande successo per l’alta qualità dei relatori, ma soprattutto per la grande attualità dei temi trattati. Assai numerosi e ampiamente soddisfatti gli uomini d’impresa presenti, chiaramente in maggior parte del Nordest, che ancora una volta si dimostra territorio pronto a dibattere e ad affrontare i problemi e le nuove prospettive dell’economia reale. Gli under 30 hanno rappresentato mediamente circa il 30% dei presenti. Scrivo questa riflessione anche con un po’ di amarezza, ricordando che nel 2007, tra le città fondatrici del festival «Città Impresa», c’era anche Rovereto e la nostra città vi partecipò fino al 2010. Poi l’amministrazione Miorandi lasciò perdere tale opportunità e così l’attuale sindaco Valduga. Rovereto e la Vallagarina sono indiscutibilmente il territorio del Trentino che più soffre la prolungata crisi economica. Stiamo reagendo soprattutto grazie all’azione della Provincia e di Trentino Sviluppo. Il progetto «Manifattura Domani» e il Polo della Meccatronica sono e dovranno essere i centri propulsori per la rinnovata impresa lagarina. Iniziative come il festival «Città Impresa» hanno anche l’obiettivo di creare e mantenere viva la cultura dell’impresa, spesso in Trentino vista scioccamente con una certa avversità. Rovereto nei secoli è vissuta ed è progredita grazie a una notevole attività imprenditoriale. Non disperdiamola. E qui mi chiedo, perché la manifestazione «Green Week» si è svolta a Trento e non a Rovereto? A conferma dell’importanza strategica per Rovereto e per la Vallagarina delle relazioni con l’area lombardo–veneta, ricordo che dall’11 al 13 maggio si terrà a Padova il Galileo festival dell’innovazione, mentre a Trieste dal 23 al 25 settembre vi sarà Trieste Next dedicato alla ricerca scientifica e all’evoluzione tecnologica e infine a Bergamo dal 27 al 29 ottobre si terrà il festival dei territori industriali. A Vicenza si è sancito a più voci che il localismo è finito, che vi è bisogno di creare e rendere concreta una visione metropolitana dell’economia, che l’impresa necessita di un palcoscenico territoriale più ampio. Ragionare da Trieste a Vicenza, da Verona a Bergamo, da Milano a Torino è un imperativo categorico non più rinviabile. Ne è in gioco la nostra manifattura, che nel mondo è comunque sempre e dovunque ben vista. Un territorio ampio che educa, forma e produce in sinergica connessione. Qui entrano in gioco le università, i centri politecnici di ricerca, le vie di comunicazione, sia su ferro sia su gomma, l’intermodalità, la logistica. Questi festival non sono una mera passerella di teorie, ma luogo e spazio d’incontri, di relazioni. Ecco perché è importante esserci. È questione di avere una visione della Rovereto del domani, non per imporla ma per preparare e seminare al meglio un terreno che altrimenti rischia di diventare arido. a sempre sono portato ad aggiungere piuttosto che a togliere. Quindi più si discute attorno a temi caldi come quelli legati al futuro delle imprese, meglio è. Nel caso però del festival «Città Impresa», ricordo che possiamo già contare su quello dell’economia, diventato ormai un appuntamento internazionale, e di ciò va tenuto conto. Piuttosto reputo meritorio, e da approfondire, quanto lei afferma sulla necessità di superare i localismi per addivenire a una visione metropolitana dell’economia. La sopravvivenza del Trentino, oggi, si gioca alleandosi con gli altri territori. Cercare agganci con l’area lombardo-veneta e intensificare il discorso euroregionale sono pertanto due direttive da seguire con convinzione.
Rovereto — che ha tutte le potenzialità per diventare culla della green economy — deve tuttavia giocare le sue carte mettendo sul piatto coraggio, competenze e idee. Non è più il momento di rivendicare gelosie nei confronti di Trento. La Città della Quercia, attraverso il polo della Meccatronica e il Progetto Manifattura, ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto al capoluogo per quanto concerne l’innovazione. Si concentri su tale settore, cercando sinergie con Trento e non piccole rivincite fine a se stesse.